Pesante richiesta del Pubblico Ministero per gli attentati alla famiglia Giorico. Il 30 maggio requisitoria degli avvocati della difesa e accusa
ALGHERO - Un solo filo legherebbe gli attentati che tra il 2002 e il 2006 segnarono la cronaca della città di Alghero. Sarebbe quello che porta a Roberto Iacono, imprenditore di Alghero, molto noto in città. Si tratta del ferimento dell’allora capo dell’ufficio tecnico del comune di Alghero, gambizzato nel 2002 mentre rientrava nella sua casa di Sassari, degli spari alle auto degli imprenditori algheresi Giorico, prima di Riccardo e nel 2006 del padre Giuseppe, e degli inquietanti messaggi intimidatori al sindaco Marco Tedde. Processo in cui Iacono ha visto la
condanna per minacce e lo stesso Riccardo Giorico avrebbe testimoniato a favore del Primo cittadino. Proprio questo fatto sarebbe alla base degli attentati, secondo la ricostruzione del Pm, con la richiesta agli imprenditori di una cospicua somma di denaro, come risarcimento per la testimonianza sgradita. L'imputato ha sempre negato, dichiarandosi più volte estraneo ai fatti. «Non ho mai sparato a nessuno ne chiesto di farlo per conto mio» aveva dichiarato lo scorso anno di fronte al Giudice. Iacono era finito in manette dopo l’episodio che il 9 febbraio del 2006 aveva visto preso di mira Giuseppe Giorico. La sua auto era stata affiancata da due motociclisti che avevano esploso un colpo di rivoltella. La pallottola si era conficcata nella fiancata della vettura. Dopo un mese di indagini serrate, gli uomini della squadra mobile della questura di Sassari, guidati dal dirigente Domenico Profazio, avevano eseguito l’
ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per la indagini preliminari Maria Teresa Lupinu. Ieri il Pubblico Ministero Andrea Garau ha chiesto al Giudice per l’udienza preliminare Elena Meloni di condannare l’imprenditore algherese a sette anni di carcere. L’udienza è stata interamente dedicata alla ricostruzione dei fatti del Pubblico Ministero, dal 30 maggio, ci saranno le arringhe degli avvocati Agostinangelo Marras per la famiglia Giorico ed Elias Vacca per la difesa di Roberto Iacono.
Nella foto l'attentato alla macchina dei Giorico
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