«A dispetto dei buoni propositi del Presidente, continuerà a fare il bello e il cattivo tempo senza ascoltare suggerimenti e proteste di chi vorrebbe vedere realmente tutelati e valorizzati i nostri luoghi».
CAGLIARI - «A quanto pare, anche il centrosinistra comincia ad accorgersi degli sbagli che ha fatto con la sua versione riveduta e corretta del cosiddetto ‘piano casa’, su tutte il fatto di aver spinto a tal punto la volontà di salvaguardare la fascia costiera da finire per disincentivare tutte le forme di turismo eccetto quello balneare, con il risultato di aggravare ulteriormente la pressione antropica sui litorali nei mesi estivi e di impedire uno sviluppo sostenibile e diffuso» dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando quanto affermato stamani dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, davanti all’assemblea generale di Confindustria della Sardegna Meridionale.
«Davanti alle legittime proteste degli albergatori che vorrebbero poter ampliare e migliorare le strutture nella fascia dei 300 metri dal mare per renderle fruibili anche in bassa stagione e all’impossibilità, per l’esecutivo, di aggirare le ferree norme partorite dalla sua maggioranza, il presidente Pigliaru non ha potuto far altro che allargare le braccia e ammettere l’errore, promettendo di correre ai ripari alla prima occasione utile, leggasi la nuova legge urbanistica, che vedrà la luce chissà quando”, prosegue Dedoni. “Posto che il centrosinistra sia intenzionato a porsi limiti e non intenda invece peggiorare ulteriormente il già pessimo lavoro fatto con la legge approvata ad aprile, Pigliaru avrà un bel da fare per convincere la sua coalizione che non è certo ingessando l’esistente a suon di vincoli che si può tutelare l’ambiente e creare sviluppo sostenibile. Lo dimostra, ad esempio, il rigore integralista con cui sono state cassate le norme a favore del turismo golfistico inserite nel ‘piano casa’ adottato nella passata legislatura, che avrebbero attratto flussi turistici altamente selezionati lontano dalle solite località balneari e dai mesi di alta stagione, favorendo così la destagionalizzazione del turismo e una crescita diffusa che avrebbe interessato soprattutto le aree interne dell’Isola».
«Intanto, ci tocca tenerci stretti i turisti mordi e fuggi dell’industria balneare, che portano reddito sempre negli stessi posti mentre tutto il resto della Sardegna resta tagliato fuori, che si fanno spremere fino all’ultimo centesimo dalle compagnie aeree e navali con tariffe stratosferiche e che non ci consentono di valorizzare la nostra cultura, le nostre tradizioni e le nostre produzioni tipiche dell’agricoltura, della zootecnia e dell’artigianato», conclude il capogruppo. «Tutto questo, in nome dell’ambientalismo di facciata di una parte del centrosinistra che, a dispetto dei buoni propositi del Presidente, continuerà a fare il bello e il cattivo tempo senza ascoltare suggerimenti e proteste di chi vorrebbe vedere realmente tutelati e valorizzati i nostri luoghi».
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