Sabato, il centro culturale Casa Frau ospiterà un incontro che vedrà tra i protagonisti l´assessore regionale Elisabetta Falchi, il viceministro Andrea Oliviero e l´ambasciatore tunisino in Italia Naceur Mestiri
PULA - Il settore agricolo come percorso di cooperazione fra gli Stati del nord Africa e l’Italia e come strumento di integrazione dei cittadini extracomunitari nel nostro Paese. Se ne parlerà sabato 30 maggio, a Pula, dalle ore 10.30, nel centro culturale Casa Frau, durante la prima Giornata nazionale dell’integrazione in agricoltura promossa e finanziata dal Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi, nell’ambito del programma generale di Solidarietà e gestione dei flussi migratori della Comunità europea. Un progetto per favorire lo scambio di conoscenze ed informazioni nel settore agricolo, che renderà meno lontane le due sponde del Mediterraneo.
All’importante tavola rotonda, parteciperanno il viceministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Oliviero, in rappresentanza del Ministero dell’Interno il prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida, l’ambasciatore in Italia della Repubblica di Tunisia Naceur Mestiri, l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ed il sindaco di Pula Carla Medau. Inoltre, interverranno il direttore dei progetti “Fei/Mipaaf” Giovanni Piero Sanna, il presidente dell’Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo Gian Guido Folloni, il presidente dell’Unione coltivatori italiani Mario Serpillo, il direttore generale Mipaaf per i rapporti con le Regioni e gli Enti territoriali Ilaria Antonini, il capo dipartimento Mipaaf Luca Bianchi ed il presidente dell’Associazione amicizia Italia Tunisia Vittorio Craxi. Dopo una breve pausa-pranzo, alle 15.30 partirà una visita in diverse aziende agricole di Pula.
Il progetto “Formazione prepartenza per immigrati lavoratori in agricoltura” è un programma pilota che ha l’obiettivo di intervenire sui flussi migratori, in partenza dalle coste del nord Africa con destinazione Italia ed Europa. Si tratta di un percorso di carattere formativo sulle competenze necessarie ad operare nel comparto agricolo o agroalimentare da destinare ai cittadini di Tunisia, Algeria ed Egitto, che intendono raggiungere l'Italia per lavorare a tempo determinato o stagionale in tali settori. Sardegna, Lazio ed Umbria sono le tre regioni individuate per far partire tali progetti, realizzati in collaborazione tra il Mipaaf ed il Ministero dell’Interno. I soggetti attuatori del programma sono invece l’Isiamed e l’Uci. Dal Sassarese al Cagliaritano, passando per la Barbagia e l’Oristanese, 130 migranti saranno ospitati, a giugno, in numerose aziende agricole dove avranno modo di formarsi ed accrescere le conoscenze. Fra i progetti da valutare e sviluppare nel prossimo futuro, fra Sardegna e nord Africa, c’è la commercializzazione delle carni degli ovini a fine carriera. Infatti, le popolazioni rivierasche del Mediterraneo meridionale rappresentano un mercato importante dove valorizzare tali carni poco apprezzate sul resto della penisola italiana. Il piccolo centro costiero di Pula ha una lunga tradizione di accoglienza ed integrazione delle comunità nord africane. Infatti, sono numerose le famiglie di origine tunisina (ad onor del vero, si tratta di siciliani emigrati anni prima in Tunisia) che dal primo dopoguerra, scappando dal nord Africa, sono arrivate a Pula. La maggior parte si dedicò all’agricoltura, andando a lavorare le terre abbandonate dai locali che emigravano al nord. Una storia di integrazione, scambio di conoscenze e fatiche che verrà ripercorsa nel pomeriggio di sabato, verso le ore 17.30, con la visita nella borgata di Santa Margherita di Pula fra gli agricoltori della comunità tunisina.
Commenti