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A.B. 6 marzo 2015
Tessili in agonia nel Nuorese: in 800 senza sussidi
A lanciare il grido d'allarme i rappresentanti dei tessili del Nuorese di Cgil, Cisl e Uil, le organizzazioni sindacali confederali regionali, del Consiglio provinciale di Nuoro, dei Comuni di Borore, Macomer, Ottana e Siniscola. Questa mattina, il titolare del Lavoro ha illustrato le misure anticrisi


NUORO – Oltre 800 lavoratori del settore tessile della Sardegna centrale rimarranno senza sussidi (345 hanno perso la mobilità il 31 agosto 2014 e 304 il 31 dicembre scorso) per effetto delle nuove norme nazionali sugli ammortizzatori sociali e a fine 2015 questo numero potrebbe arrivare a superare le mille unità. Servono, quindi, risposte immediate sul fronte delle politiche attive del lavoro, sul fronte dell'accompagnamento alla pensione e sul sostegno sociale alle famiglie in difficoltà, accelerando anche sul progetto futuro di sviluppo dell'area che sta iniziando ad essere disegnato dal tavolo interassessoriale con le organizzazioni sindacali, convocato dalla Giunta, che muoverà i primi passi l'11 marzo.

A lanciare il grido d'allarme i rappresentanti dei tessili del Nuorese di Cgil, Cisl e Uil, le organizzazioni sindacali confederali regionali, del Consiglio provinciale di Nuoro, dei Comuni di Borore, Macomer, Ottana e Siniscola e i lavoratori che durante una presidio a Cagliari davanti all'assessorato del Lavoro hanno incontrato l'assessore Virginia Mura che ha illustrato loro le iniziative messe in campo dalla Regione la luce dell'ormai imminente scadenza della mobilità in deroga di centinaia di lavoratori. Venerdì mattina, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha incontrato i rappresentanti dei tessili del Nuorese e le organizzazioni sindacali confederali regionali Cgil, Cisl e Uil, del Consiglio Provinciale di Nuoro, dei Comuni di Borore, Macomer, Ottana e Siniscola ed una delegazione dei lavoratori.

L’assessore ha illustrato loro tutte le iniziative messe in campo dalla Regione Autonoma della Sardegna per fronteggiare la grave situazione di crisi che attraversa in particolare quel territorio, anche alla luce dell’ormai imminente scadenza della mobilità in deroga di centinaia di lavoratori, che andranno ad aggiungersi a quelli già senza copertura di ammortizzatori (in quella provincia, 345 hanno perso la mobilità il 31 agosto 2014 e 304 il 31 dicembre scorso). I lavoratori, come è stato sottolineato più volte, chiedono misure di sostegno al reddito. «La Regione – ha precisato Mura – intende ridare dignità a queste persone con una serie di interventi mirati, tesi al reinserimento nel mercato del lavoro. L’11 marzo si terrà un Tavolo interassessoriale con le organizzazioni sindacali, convocato dalla Presidenza della Giunta. In quella sede verranno affrontate tutte le criticità del Nuorese, e non solo quelle dell’industria tessile. Intanto abbiamo avviato, o stanno per partire, le politiche attive per il lavoro messe in campo attraverso le risorse del Fondo sociale europeo».

Nel sottolineare che da mesi è stato avviato un processo di riforma dei servizi per il lavoro e della formazione professionale che sarà ulteriormente funzionale a garantire nuove prospettive di occupazione, l’assessore Virginia Mura ha precisato che qualche piccolo segnale di ripresa si sta manifestando anche nell’economia del Nuorese. «A seguito di un’indagine rivolta alle aziende dei settori agroalimentare, della nautica e Ict, per determinare il fabbisogno di manodopera, ben quarantasei aziende del Nuorese e dieci dell’Ogliastra hanno espresso la disponibilità ad assumere». Infine, la rappresentante della Giunta Pigliaru ha preso l’impegno di verificare la percorribilità di un “microcredito previdenziale”, che consenta ai lavoratori più vicini alla pensione di poter ottenere un finanziamento utile per accedere ai benefici pensionistici.

Nella foto: l'assessore regionale Virginia Mura
Commenti
18:26
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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