Marcello Simula
25 maggio 2006
Palahockey, un modello da studiare per i futuri architetti di Alghero
Il palazzo del ghiaccio di Torino, modello di un’architettura che si adatta a più esigenze, protagonista di un seminario ieri nella sede della facoltà di architettura di Alghero

ALGHERO - Il Palahockey di Torino come esempio di progettazione flessibile: questo il tema del workshop aperto organizzato dalla facoltà di architettura ieri sera nei locali dell´ex asilo Sella. L´incontro, organizzato dal prof. Ambrogio Angotzi, ha visto protagonisti tre professionisti del campo dell´architettura a livello internazionale: a parlare agli studenti erano infatti presenti Stefano Tozzi, architetto dello studio Isozaki, Maurizio Teora e Pierto Guarisco, entrambi ingegneri dello studio Arup. Oggetto della lezione "aperta" è stata la progettazione e la realizzazione del Palahockey di Torino: si tratta di un enorme edificio costruito per le olimpiadi invernali, vero e proprio modello per le nuove esigenze dell´architettura. La sua grande forza, come sottolineato dai relatori, è la capacità di cambiare funzione a seconda delle esigenze: utilizzato come palazzetto per le partite di Hockey su ghiaccio, il Palahockey è stato progettato per accogliere nove diverse tipologie di eventi: può essere trasformato in uno stadio per la boxe, o per l´atletica leggera, o ancora essere utilizzato per concerti, esposizioni o conferenze. La struttura è stata presentata come esempio di flessibilità, non solo per le possibili destinazioni d´uso, ma anche per quanto riguarda la fase stessa di progettazione: «Abbiamo creato un edificio che può passare da 12000 a 20000 posti a sedere - ha detto Stefano Tozzi - e per fare questo abbiamo dovuto creare un´interazione tra profili professionali differenti». L´affollamento di studenti in sala ha infine ben rappresentato l´interesse verso un nuovo modo di fare architettura, lontana dalla rigore del cemento armato e vicina alle esigenze delle persone.
nella foto il Palahockey di Torino
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