Il coordinamento dei lavoratori multi-servizi del circolo Trasporti Partito Democratico "Padre Pino Puglisi" manifesta profondo disappunto per il ritardo nell’erogazione di ben 4 mesi degli stipendi destinati agli addetti alle pulizie, rifornimenti e manovra nel deposito Arst di Sassari
SASSARI - Il coordinamento dei lavoratori multi-servizi del circolo Trasporti Partito Democratico "Padre Pino Puglisi" manifesta profondo disappunto per il ritardo nell’erogazione di ben 4 mesi degli stipendi destinati agli addetti alle pulizie, rifornimenti e manovra nel deposito Arst di Sassari, ed esprime agli stessi la più convinta solidarietà
Nel contempo, il coordinamento sollecita, così come in altre recenti occasioni un immediato intervento della Giunta Regionale che trovi soluzioni stabili e definitive a questa vergognosa e non più sostenibile gestione delle problematiche relative agli appalti multiservizi dell’Azienda regionale Sarda Trasporti.
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«Non possono essere ulteriormente tollerati ritardi nell’erogazione dei salari maturati. Ritardi che si riverberano negativamente sulle famiglie, già messe a dura prova dall’attuale crisi dell’economia Italiana e che rischiano anche di non essere in grado di sostenere le spese di viaggio per raggiungere i posto di lavoro. Nel corso della riunione sono emerse tutte le criticità legate al metodo di affidamento delle lavorazioni su descritte a ditte esterne; laddove, ad esempio il frequente ricorso a ribassi economici importanti su base d’asta, sono spesso causa di tagli di organico e/o ore di lavoro rivelano nella stragrande maggioranza dei casi improntati al taglio dei posti di lavoro o delle ore di lavoro.
Poi, in corso d’opera, alla ditta appaltatrice vengano concesse lavorazioni supplementari, non previste nella gara, senza che a ciò corrisponda il riconoscimento agli addetti di un aumento delle ore di lavoro da retribuire.»
«Infatti l’ABC, dei contratti stipulati fra lavoratori e datori di lavoro, detta: all’aumento delle lavorazioni deve sempre corrispondere un congruo aumento della retribuzione oraria. A riguardo si ritiene che sia elementare condividere che anche ai lavoratori degli appalti venga riconosciuto il diritto alla retribuzione in collegata alla quantità di lavoro eseguito. Ci si chiede allora perché debbano mancare le ragioni, la forza e la concretezza per decidere di riportare all’interno del perimetro della ditta appaltante, una contrattazione fra le parti sociali che ottenga positivi risultati, magari ottimizzando e massimizzando il lavoro e che produca anche maggiore qualità del servizio offerto (leggasi pulizia e decoro degli autobus destinati all’utenza del Tpl).»
Il coordinamento ritiene infine non più rinviabile un confronto fra le aziende esercenti il trasporto pubblico locale, la Regione e i comuni in qualità, questi ultimi, di enti legislativi e programmatori, convinti che solo in questo modo sarà possibile intervenire efficacemente a garanzia della dignità e dei diritti dei lavoratori delle ditte appaltatrici che rappresentano ancora l’anello più debole del comparto della mobilità.
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