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A.B. 22 gennaio 2015
Rubiu: «biofuel opportunità per il Sulcis»
«Ma si valutino tutti gli effetti», ammonisce il capogruppo dell´Udc in Consiglio Regionale


PORTOVESME - Una centrale per la produzione di ecocarburante di seconda generazione, con un brevetto innovativo. La struttura sorgerà a Portovesme, a due passi dai poderi abbandonati dall’“Alcoa”. Nello stabilimento si produrrà carburante per auto fatto con la cellulosa estratta dalle canne comuni. Sarà un’immensa distesa di fusti di Arundo Donax a permettere l’ennesima scommessa per un territorio spazzato via dalla crisi della grande industria.

Da qui la posizione del consigliere regionale Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, che vede nuovi orizzonti sulla realizzazione dell’impianto. «Non c’è nessuna preoccupazione di danneggiare le colture di qualità. Il progetto non provoca rischi per l’universo agricolo, visto che in Sardegna dispone di terreni incolti per oltre l’80percento del territorio. Si tratta dunque di una opportunità imperdibile per il Sulcis Iglesiente – sottolinea Rubiu– Occorre avere un giusto equilibrio sui riflessi che l’impianto potrebbe avere sul territorio. Non si dimentichi comunque che il complesso prefigura un importante effetto occupazionale con circa 350-400 posti di lavoro (compreso l’indotto in agricoltura), per un investimento di circa 250milioni. Appare di fatto una boccata d’ossigeno in una delle zone socialmente più degradate d’Italia: con 5500 lavoratori in cassa integrazione o mobilità su 125mila abitanti e disoccupazione giovanile superiore al 60percento».

Sulla possibile realizzazione della centrale biofuel si è acceso il dibattito sulle eventuali ripercussioni negative sul settore agroalimentare. «Una cosa è certa. Per favorire la realizzazione della struttura occorre velocizzare il processo di interconnessione tra le dighe. E’ necessario approfondire la tematica sui vantaggi del progetto – precisa Rubiu – ma si sottolinea che l’impianto dovrebbe sorgere su terreni incolti ed improduttivi. E’ comunque sicuro che uno studio dettagliato sarà fatto con la procedura di valutazione di impatto ambientale che metterà in rilievo i possibili effetti positivi e negativi dell’impianto».

Nella foto: il consigliere regionale dell'Udc Gianluigi Rubiu
Commenti
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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