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A.B. 11 ottobre 2014
Assegni vitalizi: Ganau a Roma
Nell’assemblea plenaria tenutasi ieri, sono stati stabiliti i parametri minimi comuni ai quali tutte le regioni italiane dovranno attenersi


CAGLIARI - Età minima sessantacinque anni per i consiglieri che abbiano corrisposto il contributo per un periodo di almeno cinque anni. Sui vitalizi già percepiti, un intervento con meccanismo di prelievo forzato e provvisorio di tre anni secondo criteri di temporaneità, ragionevolezza e proporzionalità con aliquote crescenti calcolate in virtù delle diverse situazioni anagrafiche.

Quest’ultime verranno infine maggiorate del 40percento, qualora il beneficiario sia titolare di un altro vitalizio erogato dal Parlamento Italiano e/o Parlamento Europeo. Sono queste, in estrema sintesi, le misure minime sul diritto all’assegno vitalizio, approvate venerdì mattina a Roma, nel corso della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio Regionale della Sardegna Gianfranco Ganau.

«Sono stati creati i presupposti minimi sui quali le regioni italiane – dichiara Ganau - si impegnano a lavorare, attenendosi alle misure che abbiamo concordato, ogni regione in base alla propria autonomia e specificità. Quanto emerso all’assemblea plenaria – spiega ancora il presidente - non è altro che una piattaforma comune sulla quale lavorare che costituisce di fatto i parametri minimi e comuni a cui tutte le regioni italiane dovranno fare riferimento per una definizione omogenea di norme che definiscano il diritto all’assegno vitalizio. La regione Sardegna – ricorda il presidente Ganau – ha come noto abolito questo diritto e i consiglieri regionali attualmente in carica non percepiscono alcun assegno vitalizio». L’impegno preso da parte dei presidenti dei consigli regionali italiani è quello di lavorare per provare ad unificare le leggi in materia, entro l’anno, in base alle priorità e alle emergenze stabilite dall’agenda politica di ciascuna di esse.

Nella foto: il presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau
Commenti
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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