Lo fa presente il segretario del Pd Silvio Lai, componente della commissione bilancio al Senato che si rivolge direttamente al presidente Cappellacci
SASSARI - «I dati del rapporto Federfarma confermano quanto in questi 4 anni ha denunciato costantemente la corte dei conti e il Pd sardo, anche in Consiglio Regionale, con mozioni e interrogazioni e le battaglie per contrastare leggi vergogna sulla sanità. Sulla spesa farmaceutica si é sbandato, buttando al vento centinaia di milioni e spingendo la Sardegna ultima tra tutte le regioni, con i costi sono a carico dei cittadini, per motivazioni clientelari prima che ideologiche».
«La Sardegna avrebbe potuto fare la regione virtuosa come la Liguria che partiva con la stessa spesa nel 2008, e oggi ha tra le migliori performance» ha detto il segretario del Pd Silvio Lai, componente della commissione bilancio al Senato, «e invece con l'ossessione di impadronirsi delle Asl nel 2009 sono state distrutte politiche che avrebbero consentito risparmi (oltre 130 milioni, anche senza ticket) e conseguenti disponibilità economiche per i servizi sanitari o per le politiche attive del lavoro. Sarebbe stato sufficiente mantenere le politiche impostate nel 2005 con delibere di indirizzo sul l'utilizzo di farmaci meno costosi a parità di principio attivo e con la distribuzione diretta dei farmaci negli ospedali e nelle Asl e invece...».
Anticipando la possibile difesa d'ufficio della Giunta Regionale, Silvio Lai ha aggiunto che «riconoscere il miglioramento tra il 2011 e il 2012, giunto per prevenire il cartellino rosso del Governo e dopo aver perso la premialitá del piano di rientro del Ministero del Tesoro, non significa non confrontarlo con i progressi evidenti di altre regioni. Si rende evidente che in Sardegna probabilmente si sta intervenendo in maniera blanda per non toccare gli interessi forti del sistema farmaceutico, e facendo soffrire la carenza di farmaci e presidi nelle farmacie ospedaliere, anche con qualche possibile rischio. Purtroppo in questo campo bisogna decidere se stare dalla parte della collettività o se evitare di scontrarsi con gli interessi».
Nella foto: Silvio Lai
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