Inutile la lettera di Cappellacci secondo l´europarlamentare del Pd Francesca Barracciu, considerata la decorrenza del termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla bozza del nuovo codice doganale, fissato lo scorso 16 ottobre
CAGLIARI - «La zona franca doganale è un bluff». L'espressione è di Francesca Barracciu, europarlamentare sarda del Pd, che definisce la lettera di Cappellacci all’Unione Europea - per fare della Sardegna una zona franca doganale integrale -, «l’ennesima presa in giro dei sardi in chiave elettorale». «La conferma l’ho avuta, e senza troppe difficoltà - dice - scoprendo che il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla bozza del nuovo codice doganale era fissato al 16 ottobre 2012 e che quindi è scaduto ben 4 mesi fa».
«Chi conosce un minimo delle procedure parlamentari europee, il rigore dei tempi e del metodo con cui si lavora - prosegue - sa che arrivati a questo punto del processo non ci sono più spazi per proposte così complesse che richiedono, non banali letterine, ma negoziati politici tra i gruppi parlamentari, la commissione parlamentare Mercato Interno, la Commissione Europea, i governi nazionali e, ovviamente, le regioni interessate».
Una battaglia persa, secondo l'europarlamentare, che accusa la giunta sarda e il suo presidente di essere «gli oppositori della Sardegna che sulla pelle dei cittadini Sardi e sul futuro dei nostri bambini, assumono posizioni ed ingaggiano battaglie che oggi ci portano al solo sperpero di tempo e risorse, sapendo di andare incontro ad un sicuro insuccesso». E li invita «a impegnarsi con serietà e dedizione in quelle battaglie che possono consentirci di portare a casa dei risultati concreti nell'interesse della popolazione Sarda: concreta attuazione al principio di insularità, politiche di continuità territoriale, interventi nel settore dei trasporti e dell'agricoltura, politiche di sviluppo regionale e di coesione territoriale».
Nella foto: Francesca Barracciu
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