CAGLIARI – «Caro Pierluigi, ti scrivo per comunicarti le mie irrevocabili dimissioni da componente dell’assemblea nazionale del partito democratico e manifestarti il mio disappunto, lo sconcerto ma soprattutto la profonda delusione per il deliberato di ieri della direzione nazionale con riferimento nello specifico all’approvazione delle liste per la camera e il senato in Sardegna» così inizia la lettera che il consigliere regionale Giuseppe Cuccu, esponente del gruppo consiliare regionale del Pd, ha indirizzato al segretario nazionale del partito democratico, Pierluigi Bersani, in cui rassegna le dimissioni da componente dell’assemblea nazionale del Pd, in seguito alla presentazione delle liste di camera e senato da parte del partito.

Nella missiva che si rivolge anche al segretario regionale Pd della Sardegna, Silvio Lai, e al presidente dell’assemblea nazionale, l’onorevole Rosy Bindi, è espressa chiaramente la delusione post-primarie, in cui secondo Cuccu «tantissimi militanti o simpatizzanti del partito democratico il 30 dicembre hanno partecipato alle primarie per la scelta dei candidati alla camera e al senato, con un entusiasmo che rischia di essere mortificato dalle decisioni assunte dalla direzione nazionale del partito».

«Nella composizione delle liste per la Sardegna, tuttavia si è stravolto il risultato delle primarie, con il ripescaggio di persone bocciate dal confronto elettorale e con l’inserimento di figure estranee alla nostra Isola disattendendo uno dei principi cardine di un partito democratico quale è la centralità delle regole» dichiara l'onorevole. «Non è pensabile che i cittadini che hanno votato alle primarie abbiano avuto solo l’illusione di poter decidere i candidati, se così fosse dovremmo chiedere loro scusa per averli invitati a fidarsi di noi e per aver tradito lo spirito delle primarie - ribadisce l’onorevole Cuccu che conclude - Per il bene dell’Italia, della Sardegna, del nostro partito e del centrosinistra ti chiedo di attivarti per restituirci e restituire agli elettori l’entusiasmo necessario per vincere in una competizione elettorale che si preannuncia difficilissima».