Cappellacci in Aula cerca un patto con l´opposizione per l´approvazione di una norma regionale per allentare vincoli ma la proposta viene bocciata. L'opposizione chiede le dimissioni del governatore, Fois del Consiglio regionale se non si otterranno risultati dal Governo
CAGLIARI - Un accordo con l'opposizione per allentare i vincoli del Patto di stabilità. Lo ha proposto in Aula il governatore Cappellacci, per il quale il Consiglio potrebbe approvare una norma regionale per autodeterminare la legge di stabilità adeguandola al nuovo livello delle entrate e aprendo di fatto un conflitto con lo Stato.
Proposta non andata a buon fine e bocciata con una maggioranza tiepida ma che ha comunque dato l'ok all'esercizio provvisorio proposto dalla Giunta, mentre l'opposizione ha chiesto le dimissioni del presidente e l'immediata presentazione della manovra 2013. Il Pdl compatto ha difeso il governatore.
Chiede invece le dimissioni del Consiglio regionale «se non ci mettono in condizioni di ridare ossigeno alla Sardegna» il presidente della Commissione Biulancio, Pietro Fois, dopo l'intervento del governatore. Per la Finanziaria 2013, infatti, le riduzioni degli impegni e dei pagamenti per effetto dei limiti del Patto raggiungono 246 milioni di euro.
«Le imprese sarde non vengono pagate - aggiunge l'esponente dei Riformatori - i Comuni non ricevono i soldi per l’assistenza sociale, la stessa coesione sociale è a rischio. La Corte Costituzionale ha certificato che lo Stato deve adeguare le entrate della Sardegna, ma il patto di stabilità che ci impedisce di spendere le nostre risorse resta quello del passato. Non è pensabile».
«La Sardegna - prosegue Fois - ha diritti giuridici diversi da quelli delle altre Regioni italiane, come hanno riconosciuto la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti. Se il patto di stabilità non lo cambia lo Stato, lo deve immediatamente cambiare il Consiglio con una propria legge. La tragedia sarda non consente di perdere più neanche un minuto».
Nella foto: Pietro Fois
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