Delibera della Giunta che prevede di proporre il ricorso per conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale sulla questione delle entrate
CAGLIARI - «La Regione non sta elemosinando nulla ma rivendica con determinazione cio' che spetta di diritto alla Sardegna». Cosi' il governatore Ugo Cappellacci ha annunciato la delibera adottata martedì dalla Giunta, che prevede di proporre il ricorso per conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale sulla questione delle entrate.
Oggetto del ricorso l'inerzia dello Stato in ordine alla reiterate richieste, avanzate dalla Regione, di versamento delle ulteriori quote di compartecipazione ai tributi erariali ai sensi del nuovo testo dell'articolo 8 dello Statuto sardo. Il Governo ha mantenuto il silenzio sulla diffida ad adempiere, l'atu de intima notificato dalla Regione Autonoma della Sardegna, e si é limitato a corrispondere circa un terzo del totale delle somme dovute.
«I nostri diritti - ha aggiunto il presidente - sono stati già accertati da precedenti sentenze della Consulta e non possono essere messi in discussione o resi nuovamente negoziabili da nessuno. Il debitore inadempiente e moroso - ha concluso il governatore - paghi quanto dovuto al popolo sardo».
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