La maggioranza di centrodestra perde pezzi. Lombardo e Diana lasciano il Pdl e formano un nuovo gruppo. Giunta e Cappellacci assenti in Aula. Mario Bruno chiede le dimissioni del Governatore
CAGLIARI - La Regione Sardegna è ad un passo dalla crisi di governo con la maggioranza di centro-destra completamente spaccata. Nei giorni scorsi l'abbandono del consigliere regionale del Pdl
Antonio Pitea approdato nell'Udc, oggi (giovedì) il colpo di scena.
A lasciare il Popolo delle Libertà, la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, l'ex capogruppo Mario Diana e l'esponente sassarese Nanni Campus che, con il consigliere dell'Upc Massimo Mulas, hanno fondato un nuovo gruppo e passano all'opposizione. Si chiama Sardegna domani e vi aderisce anche Roberto Capelli di Alleanza per l'Italia.
La resa dei conti si è consumata in Aula. La Lombardo ha denunciato la gravità dell'
assenza della Giunta: «nella storia dell’Autonomia – ha detto in apertura della seduta di oggi – non si è mai verificato che i componenti dell’esecutivo abbiano disertato una seduta e questo è particolarmente grave perché siamo in presenza di una richiesta di convocazione urgente ai sensi dell'articolo 54 del nostro Regolamento».
Da Roma il presidente Cappellacci respinge le accuse al mittente paragonandole «a notizie adatte a pollai e cortili». «Mi spiace - ha aggiunto - ma non intendo alimentare tali atteggiamenti puerili ed irresponsabili. Non intendo farlo per due buoni motivi: per il dovuto rispetto ai Sardi e perchè ho altro da fare di più utile». |
MARIO BRUNO
Nella foto: Ugo Cappellacci e Claudia Lombardo
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