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Red 18 maggio 2012
Falco pescatore dalla Corsica al Calich
La specie ornitica ormai non più nidificante nell´area protetta regionale sta invece dimostrando di gradire di nuovo l´ambiente algherese


ALGHERO - Il piano di monitoraggio sul falco pescatore condotto dal Parco naturale regionale di Porto Conte in collaborazione con la locale sezione della Lipu e la consulenza scientifica del ornitologo locale Antonio Torre e dei tecnici del Parco regionale della Corsica produce i suoi primi frutti. La specie ornitica ormai non più nidificante nell'area protetta regionale sta invece dimostrando di gradire di nuovo l'ambiente algherese ed in particolar modo lo stagno del Calich dove è piuttosto frequente la sua presenza. Il progetto di monitoraggio ha previsto in collaborazione con i tecnici del Parco regionale della Corsica l'installazione di nidi artificiali e di sagome in legno del falco pescatore allo scopo di attirare la specie e favorirne la permanenza anche per la riproduzione.

Per ora si è evidenziato solo l'avvicinamento dei falchi ai nidi e non la loro permanenza, ma i tecnici che stanno conducendo il monitoraggio sono fiduciosi. Da segnalare intanto che durante le operazioni di osservazioni svolte nello stagno del Calich dove è stato installato un altro nido artificiale su un isolotto, è stato avvistato e fotografato un esemplare di falco pescatore inanellato in Corsica. Un osservazione significativa che sarà condivisa nell'ambito delle operazioni di censimento delle specie migratrici con i partner francesi del Parco regionale della Corsica. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie ad un finanziamento di 25mila euro erogato dalla Regione Sardegna al Comune di Alghero che lo ha a sua volta girato per competenza al Parco di Porto Conte.

«Il progetto di monitoraggio di questa importante specie protetta - spiega il direttore del Parco di Porto Conte Vittorio Gazale - non solo ci ha consentito di assolvere in maniera efficace il nostro ruolo di verifica e salvaguardia, ma ci ha consentito di attivare percorso di condivisione e costruzione di partnership con i colleghi dei Parchi francesi della vicina Corsica con cui abbiamo aperto un dialogo anche nell'ambito della costituzione della rete trasfrontaliera delle aree protette». A breve intanto partirà anche un progetto volto a favorire il ritorno alla nidificazione delle falesie dell'avvoltoio grifone attraverso la riattivazione del carnaio di Punta Cristallo. Questa volta il braccio operativo del Parco di Porto Conte sarà l'Ente Foreste della Sardegna nei cui terreni si trova anche il carnaio che verrà riattivato.
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