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Cor 8:56
Urbanpromo, Spanedda e Casu a Firenze
È stato fondamentale, per la comprensione del “case study” sardo, l’intervento di Alessandra Casu, docente dell’Università di Sassari e referente INU per la Sardegna


CAGLIARI - L’assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Francesco Spanedda, è intervenuto oggi al panel “Energia, Comunità e Territori - Territori in transizione” nell’ambito di Urbanpromo 2025, principale appuntamento nazionale dedicato alla rigenerazione urbana e alla transizione ecologica, promosso da INU - Istituto Nazionale di Urbanistica e organizzato da URBIT - Urbanistica d’Italia, in corso a Firenze. Il tema dell’incontro odierno ha riguardato in particolare gli effetti della transizione energetica in Europa e, nello specifico, sui territori regionali italiani. Il confronto ha ricordato come, dopo il Green Deal europeo e il piano RePowerEU, la quota di elettricità da rinnovabili in Europa abbia raggiunto il 47,4% nel 2024, mentre in Italia la spinta alla semplificazione autorizzativa sta ridisegnando il rapporto tra programmazione nazionale e pianificazione locale.

È stato fondamentale, per la comprensione del “case study” sardo, l’intervento di Alessandra Casu, docente dell’Università di Sassari e referente INU per la Sardegna, a cui sono seguiti gli interventi dei rappresentanti delle Regioni Puglia, Sicilia e Toscana. L’assessore Spanedda ha illustrato la scelta della Sardegna di dotarsi della Legge regionale 20/2024 e del suo recente aggiornamento per mettere a disposizione dei territori una base normativa attraverso cui governare il processo di transizione. «Governare un processo significa armonizzare la necessità della transizione energetica e il rispetto delle esigenze collettive attraverso chiare regole di pianificazione, che non possono essere stravolte solo perché alcune opere sono importanti per la decarbonizzazione - ha affermato l'assessore -. Le aree idonee già individuate, nelle quali è possibile seguire le procedure semplificate, permettono già la realizzazione degli impianti necessari. Non è quindi essenziale operare in aree sensibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico».

«L’urbanistica nasce proprio dall'esigenza di armonizzare le necessità dell’imprenditoria e gli interessi della collettività. La transizione energetica non è solo un fatto tecnologico o industriale - ha dichiarato Spanedda - ma un tema territoriale, perché gli impianti di energie rinnovabili richiedono superfici molto più estese delle fonti fossili. Per questo servono regole che evitino effetti speculativi e garantiscano benefici reali ai territori». L’esponente della Giunta Todde ha evidenziato che la Sardegna ha scelto di rispondere con un approccio organico: un coordinamento inter-assessoriale che integra energia, urbanistica, paesaggio, ambiente, agricoltura; un piano energetico regionale in fase di predisposizione, che definirà fabbisogni, reti, infrastrutture e obiettivi coerenti con la legge; attenzione al potenziamento della rete elettrica e all’uso di superfici già antropizzate per ridurre il consumo di suolo agricolo; sostegno a autoconsumo, comunità energetiche e produzione diffusa, per un protagonismo vero delle comunità locali.
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