Mentre l’apertura è stata dedicata alla commemorazione dello scomparso Silvo Cherchi, l’attenzione si è indirizzata principalmente sul settore trasporti
CAGLIARI – La seduta del Consiglio Regionale di ieri, si è aperta con la commemorazione di Silvio Cherchi, scomparso ieri mattina dopo una breve malattia, e con cinque minuti di sospensione in suo onore della riunione. La presidente Claudia Lombardo ha ricordato la figura dell’ex consigliere regionale dei Democratici, in carica per tutta la scorsa legislatura, ed ha espresso il proprio cordoglio personale e di tutta l’Assemblea sarda. Dopo aver ricordato i suoi incarichi, la presidente ha voluto sottolineare «la sua grande capacità di ascoltare la gente e di portare i problemi della società sarda all’interno del Consiglio Regionale, con un’attenzione particolare al mondo del sociale e dell’associazionismo».
In seguito, il Consiglio Regionale ha respinto la “Mozione 120”, con Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) come primo firmatario, sull’attuazione del programma 2008 della Giunta Regionale per l’edilizia economica e popolare. La mozione, votata a scrutinio segreto, è stata bocciata con trentaquattro voti contrari, ventisette favorevoli e con l’astensione della presidente Lombardo e di Franco Cuccureddu (Gruppo Misto), uno dei firmatari della mozione, che aveva chiesto il voto segreto. Con la mozione, si chiedeva alla Giunta di verificare la corretta attuazione del programma del 2008 per la realizzazione o il recupero di alloggi popolari da assegnare a canone sociale. «Deliberando lo scorso 8 febbraio per non rischiare il definanziamento degli interventi – avevano dichiarato i proponenti - l’”Area-Agenzia regionale per l’edilizia abitativa” ha agito con forte ritardo nella indizione delle gare, peraltro sulla base dei soli progetti preliminari. Si rileva inoltre un’evidente difformità tra gli indirizzi di Giunta e i comportamenti di Area e si contestano le procedure scelte, non solo inadeguate, ma anche di dubbia legittimità».
Poi, sono stati i trasporti pubblici al centro dell’attenzione della massima assise regionale. La procedura di privatizzazione della “Tirrenia”, l’aumento delle tariffe navali da e per la Sardegna e la violazione della normativa europea in materia di concorrenza tra le compagnie di navigazione sono al centro di due mozioni e due interpellanze presentate all’esame dell’Aula. In particolare, la “Mozione 124”, primo firmatario Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas), vuole impegnare la Giunta Regionale ad intervenire sul Governo nazionale, perché blocchi la vendita della Tirrenia ad armatori già operanti sulle tratte da e per la Sardegna. La “Mozione 115”, primo firmatario Franco Cuccureddu (Gruppo Misto), chiede che il presidente della Regione e l’assessore ai Trasporti si impegnino a segnalare all’Antitrust l’anomalo incremento delle tariffe navali per i collegamenti Sardegna-Continente ed a costituire un tavolo tra gli armatori per stabilire un tetto massimo e scongiurare il crollo delle prenotazioni. Anche le interpellanze “209/A” (di Marco Meloni) e “218/A” (di Mario Bruno), chiedono chiarimenti alla Giunta Regionale sugli interventi e la strategia messi in campo al fine di ridurre gli svantaggi derivanti dall’insularità.
L’assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas, nella sua replica alla discussione sulle mozioni e interpellanze sul caso Tirrenia, ha annunciato che la Giunta ricorrerà all’“Agcom” in merito all’anomalo incremento delle tariffe navali nei collegamenti da e per la Sardegna. Solinas ha anche informato l’Aula sul lavoro che la Giunta e l’Assessorato stanno portando avanti con gli armatori riguardo alle tariffe. «La Giunta, nel breve periodo - ha proseguito Solinas - si impegna a richiamare Tirrenia a una trattazione serrata della questione tariffe». Per l’assessore «mai come in questo momento è importante che Giunta e Consiglio Regionale agiscano insieme. I trasporti rappresentano la partita cruciale dell’Isola. Qualsiasi politica di sviluppo non può essere indipendente da un sistema di trasporti efficiente».
Successivamente, sono state ritirate in Aula le mozioni sulla privatizzazione della Tirrenia e sull’aumento delle tariffe dei collegamenti navali da e per la Sardegna, al loro posto è stato presentato un ordine del giorno (firmato da Giacomo Sanna, Mario Diana, Bruno, Uras, Steri, Salis, Cuccureddu, Capelli), che esprime contrarietà verso qualunque forma di monopolio nei servizi di collegamento marittimi tra la Sardegna e il Continente, riaffermando il diritto dei sardi alla continuità territoriale marittima e aerea per i passeggeri e le merci. Il documento soprattutto raccomanda alla giunta di operare in tutte le sedi nazionali per procedere all’annullamento della gara per la privatizzazione di Tirrenia, di mettere in campo ogni iniziativa perché la Regione partecipi alla trattativa per l’acquisizione della compagnia, di scongiurare il rischio che la Tirrenia passi sotto il controllo degli armatori Onorato-Aponte-Grimaldi che già operano nelle rotte per l’Isola, di predisporre un disegno di legge che metta in gara le tratte marittime da e per l’Isola.
Situazione talmente fluida sull'argomento, che dopo poco, viene ritirato l'ordine del giorno. Giacomo Sanna, dopo la discussione e le dichiarazioni di voto ha dichiarato di voler ritirare il documento «per togliere dall’imbarazzo tutti i colleghi ed evitare le polemiche». L’Aula ha dunque votato le due mozioni precedentemente esaminate. La mozione 124 è stata bocciata con trentuno voti contrari, ventisei a favore e quattro astensioni. Approvata, invece, con trentaquattro voti a favore, dodici contrari ed altrettante astensioni, la mozione 115.
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