Adriano Salis, capogruppo dell´Italia dei Valori in Consiglio Regionale, ricorda come sia stato proprio il suo gruppo a proporre la riduzione dei costi della politica ed il contenimento della spesa per le istituzioni giò nella scorsa legislatura
CAGLIARI - «Le nostre proposte per la riduzione dei costi della politica e per il contenimento della spesa per le istituzioni sono giacenti in Consiglio Regionale già dalla scorsa legislatura. Non abbiamo bisogno delle sollecitazioni della Giunta Regionale». Questo il senso dell’intervento che Adriano Salis, capogruppo dell’Italia dei Valori, ha svolto nel corso dell’audizione dell’assessore Mario Floris nella Commissione Autonomia del Consiglio Regionale.
«Abbiamo ripresentato il 15 Giugno 2009 la proposta di legge n.25 “Norme per la riduzione dei costi della politica e per il contenimento della spesa pubblica – continua Salis - ben prima che la Giunta Regionale decidesse, in piena campagna elettorale, di entrare a gamba tesa nel dibattito già avviato unitariamente in Consiglio Regionale. Ho ricordato all’assessore Floris che il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità, il 18 Novembre 2010, un Odg che impegnava il Consiglio e la Giunta a definire un percorso costituente con l’obiettivo di pervenire, entro questa legislatura, alla riforma dello Statuto di autonomia, della legge Statutaria, della legge elettorale e dell’adeguamento degli assetti della Giunta e dei servizi regionali mediante la modifica della LR n.1 e 31».
«Un percorso innovativo e di riforma complessiva della Regione che comprendeva anche la scelta condivisa di riduzione del numero dei consiglieri regionali. Non comprendiamo pertanto la scelta propagandistica e di chiaro sapore elettorale che la Giunta ha voluto compiere. Quasi una sfida al Consiglio Regionale, con uno scarto inaccettabile rispetto all’impegno unitario assunto in precedenza. Il Consiglio Regionale – conclude Salis – gode già di scarsa autorevolezza e credibilità. Se anche la Giunta opera in modo da presentarlo all’opinione pubblica come un organismo riottoso e ostile alle riforme ed al corretto uso dei fondi pubblici, rischiamo di agevolare un conflitto tra organi istituzionali di cui non sentiamo proprio il bisogno. Così come non accettiamo che in tema di riduzione dei costi della politica sia l’Esecutivo a “dettare la linea” al Consiglio Regionale. Ripeto: su questo tema non abbiamo alcun bisogno di sollecitazioni né tantomeno di forzature demagogiche».
Foto d'archivio
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