La dichiarazione del capogruppo regionale del Pd sulla vertenza entrate a seguito dell´entusiasmo della maggioranza in Regione per il via libera della commissione paritetica del Governo allo Statuto
CAGLIARI - «Il Presidente Cappellacci riferisca in Aula sulla “vertenza Entrate” permettendo un dibattito ampio del Consiglio ai sensi dell’articolo 120 e, non come da lui richiesto, ai sensi dell’articolo 121 del Regolamento che permetterebbe un solo intervento di 10 minuti per Gruppo. Il Presidente Cappellacci consegni quanto prima ai Consiglieri lo schema di norme di attuazione finora non reso accessibile neanche agli stessi Consiglieri regionali, secondo la solita prassi della mancata pubblicazione sul sito istituzionale anche delle delibere più importanti».
Il capogruppo in Regione del Pd Mario Bruno, così come il collega di opposizione Luciano Uras, chiedono ancora una volta chiarezza e trasparenza alla Giunta, anche dopo l'
entusiasmo di Cappellacci e compagni dopo il via libera della Commissione paritetica al testo proposto dalla Regione sulle norme di attuazione per lo Statuto sardo. Al contrario, secondo Bruno «non c’è niente da esultare: come hanno affermato gli stessi giuristi, interpellati dalla Regione, le norme di attuazione non sono necessarie per dare effettività all’articolo 8 dello Statuto». «Sono stati persi due anni di tempo - dice - senza vedere trasferito da parte dello Stato neanche un euro aggiuntivo e altro tempo si perderà aspettando l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, l’iscrizione di quelle somme in bilancio da parte dello Stato, magari attraverso un assestamento o la successiva legge di stabilità, la revisione – tutta da concordare – del patto di stabilità senza la quale nessuna risorsa potrà essere spesa».
«Da questo percorso colpevolmente dilatorio - spiega l'esponente del Partito Democratico - l’unico dato rilevante che emerge è il riconoscimento, ormai unanime, del valore della “vertenza entrate” conquistato nella scorsa legislatura: 3,2 miliardi di euro in più all’anno che diventano 2 miliardi in più al netto delle funzioni trasferite. Ora quelle risorse devono entrare nelle casse della Regione e devono poter essere spese per lo sviluppo dell’Isola. Se l’Assemblea straordinaria - conclude - avrà lo scopo di unire la Sardegna in una rinnovata battaglia a difesa di un risultato che è ancora lontano dall’essere raggiunto, il Gruppo del Partito Democratico non può che essere favorevole. Il resto sarebbe mera propaganda che potremo tutti risparmiarci».
Nella foto: Ugo Cappellacci e Mario Bruno
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