Il duro attacco del Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà rispetto alla manovra finanziaria regionale. L´esponente dell'opposizione chiede le dimissioni di Presidente e Giunta
CAGLIARI - «Una manovra disastrosa che certifica il fallimento del centro-destra sardo. Decideremo in coalizione come intensificare l'opposizione ad una finanziaria contro il lavoro e contro l'economia della Sardegna». La dichiarazione arriva da Luciano Uras, Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà che boccia il documento della Regione.
Dice Uras: «Niente risorse per l’economia, per contrastare disoccupazione e povertà, per avviare il rilancio dei settori produttivi. Niente entrate ai sensi dell’articolo 8 riformato dello statuto speciale, niente recupero dei fondi Fas già destinati alla Sardegna, invece nuovi debiti da parte della Regione per poter cantierare la Sassari – Olbia, un’arteria stradale che in altre regioni si sarebbe già realizzata con risorse e strumenti dello Stato». Il mantenimento «di un clientelare ed elefantiaco sistema burocratico e amministrativo» che costa il 90% dell’intera manovra.
«Niente interventi anti crisi, niente interventi a favore dei lavoratori precari, o a favore di quelli licenziati e in ammortizzatore sociale; nessuna intensificazione delle misure a sostegno dell’economia, niente per le persone in condizioni di bisogno, per le famiglie o le piccole comunità in progressivo spopolamento».
«Sarebbe necessario un atto istituzionale coraggioso ed inequivocabile - propone l'esponente dell'Opposizione - le dimissioni del Presidente e della sua Giunta, ormai chiaramente inadeguati a condurre la Sardegna fuori dalla crisi. Decideremo insieme alla coalizione come intensificare l’opposizione a questa inutile e dannosa manovra finanziaria, sia in aula che nella società sarda. E’ giunto il tempo di dire basta».
Nella foto: Luciano Uras
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