Il presidente della Regione Sardegna, ha incontrato i consiglieri che fanno parte della Terza Commissione Bilancio
CAGLIARI – «Questo governo regionale è determinato a concludere al più presto, entro qualche settimana, la vicenda della Vertenza entrate. Ormai siamo arrivati al dunque. Lo Stato ci deve versare le risorse che ci deve, in caso contrario non avrò nessuna difficoltà a mettere in campo ogni tipo di strumento, prima fra tutti quello dell’impugnazione della legge finanziaria dello Stato se non dovesse prevedere le risorse per la Sardegna». Lo ha detto il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci, sentito in audizione dalla Commissione Bilancio, presieduta da Paolo Maninchedda. Due ore di confronto con i commissari su una questione che secondo Maggioranza ed Opposizione non ammette più rinvii.
«L’auspicio – ha detto ancora il presidente della Regione – è quello che si arrivi a un fronte unitario e compatto perché sulla questione delle entrate non ci possono essere divisioni. Cappellacci, ha anche parlato, su precisa richiesta di Steri, del “Patto per il Sud” che, nelle intenzioni, si decide in queste ore e dovrebbe sbloccare anche i fondi “Fas”. «Ho incontrato Berlusconi – ha precisato il presidente rispondendo a una domanda di Sanna – abbiamo parlato di Vertenza entrate, di Fondi Fas, della Sassari Olbia. Il presidente del Consiglio conosce ed è costantemente sensibilizzato sui problemi della Sardegna». Zedda, consigliere del Pdl, ha chiesto certezze. «Vigiliamo sull’operato del Governo nazionale, nel caso non si dovessero raggiungere i risultati che vogliamo agiremo con assoluta determinazione», mentre il compagno di partito Lai, ha chiesto notizie sui finanziamenti per la Sassari-Olbia.
Grande preoccupazione è stata espressa dai commissari dell’Opposizione. Il primo a intervenire è stato Porcu, che ha sollecitato risposte non effimere. «Non possiamo affrontare una finanziaria “vuota” in cui mancano le risorse che ci sono dovute». Per il rappresentante del Pd, bisogna smetterla di fare “ginnastica parlamentare”. «La minoranza è qui per darle tutto l’appoggio necessario – ha aggiunto, rivolto al presidente della Giunta - se lei si batterà per gli interessi della Sardegna. Per adesso, dal Governo nazionale ci sono arrivati solo schiaffi. Sarebbe il caso di elevare il livello dello scontro politico». Porcu ha chiesto al presidente se la Regione sia intenzionata a impugnare il bilancio dello Stato, nel caso non si dovessero prevedere le risorse dovute all’Isola e quale sia l’impegno della Regione al tavolo della Commissione Paritetica. «Il presidente Cappellacci – ha concluso – deve rivolgere un appello a tutti i parlamentari sardi. Una legge di bilancio dello Stato che non contenga le entrate che noi chiediamo deve essere bocciata da tutti i nostri deputati senza distinzione di parte politica».
Il capogruppo del Pd Mario Bruno ha parlato di atteggiamento dilatorio da parte dello Stato. «Non vorremmo – ha detto rivolgendosi al presidente – che lei si fosse arreso. La tragedia economica e finanziaria che sta vivendo la nostra terra non può ammettere più rinvii». Bruno ha ricordato che il calcolo delle risorse viene fatto sulla base dell’articolo 8 dello Statuto che non ha bisogno di norme di attuazione. «L’anima dell’articolo 8, è l’articolo 8, niente altro». Per il capogruppo del Pd è ormai necessaria una mobilitazione, l’impugnativa di ogni legge finanziaria che non preveda le risorse dovute alla Sardegna e la sollevazione del conflitto di attribuzione. E’ necessario dare attuazione all’ordine del giorno approvato dal consiglio sul federalismo fiscale. Sabatini, ha sottolienato come la vertenza entrate non sia né di destra né di sinistra e che l’incontro in Commissione fosse stato deciso non per contestare ma per chiarire. Il consigliere del Pd, ha affermato di avere l’impressione che il regime delle nuove entrate sia affrontato in termini errati cioè sulla base di una contrattazione che si limita a fare calcoli per raggiungere il livello massimo di spesa sulla base del patto di stabilità.
Uras ha affermato di non essere più disponibile a fare “pellegrinaggi”. Per il rappresentante de La sinistra sarda–Comunisti–Rossomori, deve essere sollevato da subito il conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale e di questa vicenda deve essere interessato anche il Capo dello Stato. Quindi basta con le trattative è necessario fare la “pulizia del bilancio” e ridurre l’incidenza delle spese correnti eliminando gli sprechi. Diana, ha chiesto sicurezze e certezze. «Siamo in presenza di un Bilancio e di una Finanziaria che non sono in grado neanche di onorare gli impegni presi». Sulla commissione paritetica, il giudizio dell’esponente del Pd è che il risultato sarà molto diverso da quello atteso. Vargiu, dei Riformatori sardi, ha auspicato una grande unità tra tutte le forze politiche. «Siamo una regione debole, tale debolezza sarebbe esponenziale se fossimo divisi. Una spaccatura sulla rivendicazione dei diritti dei sardi non sarebbe comprensibile». Barracciu, ha sottolineato che la Sardegna sta chiedendo che venga rispettata una legge dello Stato.«La Giunta – ha detto la consigliera Pd – ha fatto la scelta di portare avanti la linea delle norme di attuazione. Una scelta che noi non condividiamo e che sta portando ulteriori ritardi». Barracciu ha chiesto notizie certe sui tempi in cui queste norme di attuazione verranno approvate e chiarezza sulla legge di stabilità. «Noi ravvisiamo un atteggiamento troppo comprensivo da parte della Giunta, vogliamo maggiore determinazione perché il tempo è scaduto».
Sanna, ha parlato di “liturgia politica”. «Il rispetto delle leggi, non ammette trattative e ambiguità». Ha chiesto di sapere quale è l’elemento nuovo che dovrebbe, dopo le inutili promesse di questo inizio di legislatura, indurre a credere nella risoluzione positiva della vertenza entrate e a quando risaliva l’ultimo incontro, per parlare delle questioni sarde, tra Cappellacci e Berlusconi. L’esponente del Pd ha chiesto anche notizie dettagliate sulla commissione paritetica, sulla crescita o decrescita del Pil e sul Patto di stabilità. Cocco, dell’Idv, ha invece chiesto di sapere con certezza quando si definirà la vertenza entrate. Steri, ha parlato di “federalismo egoista”, che certo non rafforzerà la Sardegna. Il consigliere dell’Udc, crede che sia ammissibile ed auspicabile, per quanto riguarda i decreti attuativi sul federalismo, nel caso dovessero essere approvati, fare ricorso al Presidente della Repubblica.
Nella foto: Ugo Cappellacci, presidente della Regione
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