Ordine del giorno di Riformatori e Psd´Az contro il Governatore votato con le forze di opposizione. Dichiarazioni polemiche di Sanna e Cuccureddu. In regione e piena crisi
CAGLIARI - Niente da fare, il rimpasto varato a fatica dal Governatore della Regione la scorsa settimana non placa gli animi dei partiti di maggioranza e dopo la seduta del consiglio regionale di giovedì si rischia la crisi. A far traballare il Presidente e la sua giunta è l'ordine del giorno approvato con i voti di opposizione, Riformatori e Psd'Az, oltre a Cappelli dell'Udc: "Le soluzioni davanti alla crisi politica in atto sono inadeguate e provvisorie".
Nessuno spazio a interpretazioni, la spaccatura interna ai partiti di governo rimane netta anche perché il documento è chiarissimo: "Le misure adottate non bastano a risolvere i gravi problemi della società sarda". Presenti 70, votanti 65, sì 34, no 31, 5 astenuti. Numeri che la dicono davvero lunga sulla situazione in atto a Cagliari, anche perché tra gli astenuti ci sono i due rappresentanti di Futuro e Libertà, Artizzu e Sanna.
«Il voto dimostra che la crisi è ancora in atto - ha sottolineato il capogruppo del Partito democratico Mario Bruno in aula - questa giunta – ha affermato - appena nata non ha i numeri per poter governare». L’on. Salis (Idv) ha detto che con il voto di oggi il Consiglio regionale ha espresso parere sull’assoluta inadeguatezza della giunta Cappellacci e ha certificato che la soluzione della crisi di governo non ha risolto i problemi politici della maggioranza.
Giacomo Sanna (Psd'Az) certifica invece l'impossibilità di governare senza i partiti minori. Se ancora qualcuno crede di poter governare senza Riformatori e Psd'Az produrremo altri certificati dichiara. Polemico anche l’on. Cuccureddu dell'Mpa (tagliato fuori per la seconda volta dall'Esecutivo), che ha detto di non capire se il Movimento per le Autonomie faccia ancora parte della maggioranza o meno.
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