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Red 28 settembre 2010
Riforme/6: Milia boccia il federalismo di Bossi
«Avrebbe effetti deleteri nei confronti della Sardegna. Noi siamo chiamati a fare una scelta tra localismo egoista o consapevolezza della diversità in chiave europeista»


CAGLIARI - La seduta del consiglio regionale si è aperta questa mattina (martedì) sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno l’intervento dei Capigruppo sulle riforme. L’on. Sergio Milia (Udc) ha ribadito che è necessario un patto costituzionale per elaborare un nuovo statuto che garantisca massimo potere contrattuale alla Regione nei confronti dello Stato, basandosi sulla insularità.

L’esponente dell’Udc ha detto che durante il dibattito si è assistito a qualche esaltazione di matrice indipendentista e autonomista e sono perfino riecheggiate in aula ipotesi di autonomia di tipo siciliano. «Noi sardi - ha detto Milia - dobbiamo guardare all’Europa. Mentre l’Unione Europea offre grandi occasioni per le zone che hanno caratteristiche peculiari la Sardegna sta a guardare perché non è rappresentata adeguatamente a Bruxelles e a Strasburgo». Pertanto, una delle priorità è una nuova proposta di legge di iniziativa popolare perché la nostra isola, nelle prossime elezioni europee, diventi unica circoscrizione e quindi possa eleggere i suoi rappresentanti.

Milia si è soffermato a lungo anche sul federalismo fiscale. «Oggi - ha detto - non possiamo non accorgerci del decreto attuativo del federalismo fiscale, l’Udc ha votato contro questo decreto perché è falso e pericoloso. L’Udc crede che il federalismo di Bossi abbia effetti deleteri nei confronti della Sardegna». «Noi siamo chiamati a fare una scelta tra localismo egoista o consapevolezza della diversità in chiave europeista».

Le nostre rivendicazioni politiche, ha affermato, non possono limitarsi a una sterile contrapposizioni a un processo di globalizzazione già in atto. Ma chi deve fare le Riforme? Per l’Udc “la stella cometa” rimane la Costituente. Se questa ipotesi non dovesse essere percorribile, l’Udc preferisce l’istituzione di una commissione Speciale che dovrà riscrivere le nuove regole che innescheranno un nuovo processo di sviluppo. «Noi dobbiamo predisporre uno statuto adeguato ai tempi, alle necessità del popolo sardo, al nuovo assetto della Repubblica italiana», ha concluso l'esponente dello scudo crociato.

Nella foto: Sergio Milia
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