«La revisione dello Statuto deve quindi dare risposte. Più libertà, più sovranità, più strumenti, è uguale a più sviluppo»
ALGHERO - La seduta del consiglio regionale si è aperta questa mattina (martedì) sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno l’intervento dei Capigruppo sulle riforme. È quindi intervenuto l’on. Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori). «Alcuni di noi - ha affermato - auspicano un percorso di revisione dello Statuto, altri propongono procedure di rottura con l’attuale sistema istituzionale. In Europa vi sono stati altri casi non positivi, peraltro».
«Noi diciamo che siamo dei pazzi in Sardegna se sosteniamo un modello che va bene alla Lombardia, importato da altre culture. Siamo una terra che ha subito dominazioni, che ha visto radicarsi etnie diverse. In Parlamento, invece, non ci sono sardisti, comunisti, rossomori. Per questo reputiamo che sia meglio applicare l’articolo 51 dello Statuto, per l’approvazione di una proposta di legge costituzionale da presentare poi al Parlamento». Non lasciamo fare ai parlamentari, ha aggiunto il capogruppo della Sinistra sarda, esponenti di una classe politica deteriorata, che fornisce una cattiva immagine di se stessa.
È azzardato pensare che il percorso di revisione dello Statuto possa essere esitato solamente da questo Consiglio: il popolo deve essere convinto che le riforme porteranno risposte ai propri bisogni. C’è, invece, una rassegnazione intollerabile alle disfunzioni e alle discriminazioni. «La revisione dello Statuto deve quindi dare risposte».
«Noi - ha proseguito l’on. Uras - dobbiamo attivare un percorso, una procedura, lasciando ai sardi il diritto di scegliere il contenuto, il merito della proposta. Non so se sia meglio la Commissione speciale o la Prima Commissione allargata. So solo che il lavoro che dobbiamo fare è la stesura di un documento di metodo per un percorso unitario. È ovvio - ha concluso Luciano Uras - che ci siano differenze tra noi. Ma vogliamo essere concreti. Più libertà, più sovranità, più strumenti, è uguale a più sviluppo».
Nella foto: Luciano Uras
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