«Lo scontro istituzione che ci aspetta non sarà più tra centro-destra e centro-sinistra ma tra regioni del Sud e regioni del Nord»
CAGLIARI - La seduta del consiglio regionale si è aperta questa mattina (martedì) sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno l’intervento dei Capigruppo sulle riforme. L’on. Cuccureddu (Misto-Mpa) ha sottolineato che dal dibattito sono emersi diversi spunti interessanti svincolati da logiche di partito. «Auspico - ha detto Cuccureddu – una sintesi unitaria per uscire dallo stallo in cui siamo impantanati da oltre venti anni. Per Cuccureddu l’esigenza di una profonda riforma è emersa in ogni intervento. La vera riforma - ha aggiunto - passa attraverso il ruolo centrale che deve essere attribuito ai comuni».
«Il nostro principale interlocutore è l’unione europea, dallo Stato italiano abbiamo pochi poteri o risorse da pretendere». Per l’esponente del gruppo misto per affrontare il mondo che si è evoluto non si possono utilizzare schemi mentali e politici del passato remoto. «Le politiche contestative hanno avuto un senso in passato, oggi dobbiamo cercare architetture istituzionali nuove. La Regione però non può più permettersi di fare da spettatore davanti al federalismo». Calderoli e i leghisti - ha detto Cuccureddu - viaggiano a velocità supersonica rispetto a noi.
«Ma questo non può essere più tollerato. Dobbiamo essere uniti verso la strada delle riforme perché lo scontro istituzione che ci aspetta non sarà più tra centro-destra e centro-sinistra ma tra regioni del Sud e regioni del Nord». Cuccureddu si è soffermato a lungo sulla Riforma statutaria che, ha detto, è complessa. Ci sono due ordini di problemi: Prima di tutto su chi deve scrivere la riforma. Cuccureddu ha affermato di essere favorevole all’assemblea Costituente. «Questa - ha aggiunto - è l’opzione principale. Sono però disponibile a procedere, se il Consiglio dovesse prendere altre decisioni, per strade più brevi ma con il coinvolgimento preventivo dei sardi. Quindi, il percorso deve essere quello del referendum consultivo sull’autonomia».
Nella foto: Franco Cuccureddu
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