L´opposizione non molla dopo la bocciatura della mozione sulle entrate in Consiglio regionale. Conferenza stampa questa mattina a cui hanno partecipato i capigruppo di minoranza e diversi consiglieri dell´opposizione
CAGLIARI – Alla bocciatura della mozione sulle entrate presentata ieri (martedì) in Consiglio regionale dal centro-sinistra (primo firmatario il capogruppo del PD Mario Bruno), è seguita questa mattina una conferenza stampa, a cui hanno partecipato i capigruppo di minoranza e diversi consiglieri dell'opposizione. «Dopo la bocciatura delle nostra mozione sulla vertenza entrate, l’unica cosa certa è che le risorse per la Sardegna non ci sono». Si è espresso così Mario Bruno, per il quale il Presidente della Giunta regionale ha perso l’occasione per porsi alla testa di un grande movimento di popolo, volto a rivendicare il rispetto dei patti da parte dello Stato nei confronti della Sardegna.
«Cappellacci ha dimostrato ancora una volta di essere al traino del Governo e del sottosegretario all’Economia, Vegas, così come lo fu sulla vicenda dei fondi per la Sassari-Olbia», ha proseguito Bruno. «Ieri in aula la maggioranza ha sostenuto la via delle norme di attuazione per calcolare con precisione le spettanze della Regione. Una strada per noi inutile, se non dannosa. Ma anche se fosse percorribile, a causa dei tempi eccessivamente lunghi, sarebbe un disastro, perché i fondi servono oggi, per combattere le crisi del comparto agropastorale, della scuola e dell’industria».
Il capogruppo del Partito Democratico ha quindi rivolto un appello alla Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, affinché proceda alla convocazione dell’assemblea generale di tutti i sardi, invitando in aula i parlamentari sardi, i sindacati, le forze sociali, in vista di una grande mobilitazione unitaria. Per Luciano Uras, capogruppo dei Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori, l’obiettivo vero della Giunta regionale è il rallentamento della spesa. «L’assessore La Spisa - ha affermato - lo ha detto molto chiaramente ieri in aula, quando ci ha fatto sapere che la Regione spende troppo e troppo in fretta. Noi abbiamo bisogno di quei fondi e ne abbiamo bisogno subito perché li vogliamo spendere per lo sviluppo della Sardegna».
Concetto rafforzato dall’intervento di Adriano Salis, capogruppo dell’Italia dei Valori, secondo il quale lo slogan della Giunta potrebbe essere «rallentiamo, stiamo lavorando per voi». «Ci parlano ora della necessità di norme di attuazione - ha puntualizzato Salis - ma le risorse che ci spettano sono state già calcolate e ammontano ai famosi 1.632 milioni di euro che figurano nel Bilancio 2010 della Regione Sardegna. Quindi la Giunta regionale deve soltanto chiedere quei soldi al Governo, senza tergiversare». Il capogruppo dell’IDV ha fatto cenno anche ai vincoli di spesa del Patto di stabilità, che di fatto impedirebbe alla Regione di spendere le risorse eventualmente introitate dallo Stato. «Si tratta di un falso problema. Stiamo valutando la possibilità di chiedere una disobbedienza del Patto. Alla Sardegna converrebbe di più pagare una sanzione per la violazione di quella norma, piuttosto che perdere 1.632 milioni di euro, fondamentali per la sopravvivenza di migliaia di famiglie». «Con quei soldi - ha aggiunto il consigliere del PD Gianvalerio Sanna - saremmo in grado di pagare 50-60 mila stipendi annuali».
La conclusione, nelle parole di Chicco Porcu (PD), è impietosa: «dopo aver annunciato l’inserimento dei fondi nella manovrina di assestamento, dopo aver rinviato sine die la soluzione di numerose vertenze, la Giunta continua a navigare a vista, spostando nel tempo promesse già fatte. Ora ci dicono che a breve approveranno le norme di attuazione e che la situazione si risolverà presto. Ma il Presidente Cappellacci, ormai, non è più credibile».
Nella foto: Mario Bruno e Ugo Cappellacci
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