Il partito indipendentista sardo rivendica il diritto di riappropriarsi del credito nei confronti dello Stato e rimarca la necessità di una Sardegna indipendente dentro l´Unione Europea
ALGHERO - «L'inizio del dibattito in Consiglio Regionale sulla così detta “vertenza entrate” è stato nuovamente rinviato. Una vertenza che non doveva neanche iniziare si fa sempre più infinita. iRS è stanca di
attendere e chiede alla classe dirigente sarda, se veramente ha a
cuore i soldi e gli interessi dei sardi, di sposare in modo unitario
la seguente semplice e chiara soluzione per uscir fuori dal pantano in
cui i sardi si sono cacciati».
Il partito indipendentista con il suo segretario nazionale Ornella Demuru, interviene duramente sul rinvio di mercoledì della seduta del Consiglio regionale a causa di un'influenza del Governatore e scuote l'opinione pubblica. «In primo luogo bisogna rendersi conto che la restituzione dei soldi dei sardi da parte dello Stato italiano è una pia illusione. In secondo luogo, operativamente, bisogna trasformare l'Arase, l'attuale agenzia sarda delle entrate, in ente di riscossione dei tributi (oltre che di accertamento, come già accade). Con questa competenza - sostengono dall'iRS - costituirebbe una vera e propria Cassa Sarda, che raccoglie e mantiene in Sardegna i soldi dei sardi, possibilità legittima in quanto prevista dall'articolo 9 dello Statuto Sardo».
«In terzo luogo - prosegue la Demuru - la classe dirigente sarda deve ottenere, attraverso il lavoro istituzionale e la mobilitazione popolare, che dal prossimo anno, una volta attivata la Cassa Sarda, tutti i soldi dei sardi restino in Sardegna a disposizione del governo sardo, fino a estinzione del debito che lo Stato italiano ha contratto con la Sardegna».
L'iRS parla di negazione di quella che è «la prima risorsa materiale per la gestione della nostra vita quotidiana, i nostri soldi. Senza i quali - puntualizzano - si configurerebbe in modo chiaro quanto è comunque nelle cose e nella storia: ovvero l'accelerazione di un processo politico e sociale che sfoci in una dichiarazione unilaterale d'indipendenza che porti la Sardegna a costituirsi in Stato dentro l'Unione Europea».
Nella foto: Gavino Sale e il direttivo iRS durante un comizio
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