Sono scesi in mare con le loro imbarcazioni, stintinesi, portotorresi, sassaresi e anche turisti venuti a condividere la protesta con l’amministrazione comunale
STINTINO - Sono scesi in mare con le loro imbarcazioni, stintinesi, portotorresi, sassaresi e anche turisti venuti a condividere con l’amministrazione comunale di Stintino la protesta, pacifica e dimostrativa, per la vertenza sull’Asinara. E tutti sotto il segno dello slogan della manifestazione “No Parco, No Parti”, con il chiaro riferimento al fatto che se non si entra nel parco non si parte dai porti di Stintino. Una vertenza non certo con il comune di Porto Torres e suoi cittadini «da sempre considerati cugini degli stintinesi» ma con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Sardegna dai quali l’amministrazione comunale stintinese attende ancora una risposta, «un intervento – ha detto il sindaco Antonio Diana – per porre rimedio a un’ingiustizia che ha come peccato originale l’esproprio del 1885».

Tante barche, oltre 70, quelle schierate nella darsena del porto Marina di Stintino, in località Tanca Manna, che hanno bloccato l’attracco dei traghetti privati che alle ore 18,30 avrebbero dovuto gettare le cime sul pontile. Il sindaco dal molo ha parlato a quanti, a terra e sulle barche, si sono assiepati per partecipare o assistere alla manifestazioni. L’obiettivo era quello di attirare l’attenzione su una problematica per la quale il sindaco di Stintino già da diverso tempo ha chiesto una risposta, cioè l’allargamento dei confini del parco dell’Asinara e l’inserimento del paese di Stintino nel sistema del parco stesso. Un risultato raggiunto e che ha inevitabilmente creato disagio a quanti dovevano scendere dai traghetti per fare ritorno a casa dopo una lunga giornata passata all’Asinara. I traghetti hanno sì gettato l’ancora ma con un notevole ritardo.

«Una richiesta che riteniamo legittima – ha detto il sindaco – sia in virtù della storia che ci lega all’Asinara che per l’aspetto geografico della vicinanza. Siamo convinti inoltre che il parco sia un sistema che funziona con il contributo di tutti. Stintino, inoltre può essere considerata una delle porte di accesso naturale all’isola dell’Asinara e la vocazione turistica del paese garantisce politiche di fruizione dell’isola in termini di sostenibilità e tutela delle biodiversità. Inoltre Stintino garantisce servizi: portualità, parcheggi, viabilità e smaltimento dei rifiuti».

«Il nostro territorio inoltre dispone di un grande patrimonio archeologico, ambientale e culturale che certamente arricchirebbe il Parco nazionale dell’Asinara. Quando tutto il processo di rinaturalizzazione e recupero dunale sarà completato – ha aggiunto il primo cittadino – anche la spiaggia della Pelosa potrebbe entrare a far parte del Parco nazionale dell’Asinara, purché ne vengano condivise dallo stesso le linee guida sulla salvaguardia. Ma il loro apporto al Parco prescinde da qualsiasi diritto di far parte di quel sistema.

Siamo convinti che riuscendo ad organizzare un Sistema che comprenda i territori dei comuni che si affacciano sul golfo dell'Asinara, si possa costruire un complesso di grande valore per lo sviluppo locale che va al di là dei confini amministrativi, senza per questo far perdere l'Autonomia di nessuno. C'è quindi la convinzione di poter creare una struttura trainante per l'economica e l'idea che la partecipazione del comune stintinese, così come anche quella di altri comuni, rappresenti per il Parco nazionale un valore aggiunto. Ma Stintino rivendica anche il diritto di partecipare alle scelte che ricadono sull'area marina protetta e che interessano anche il suo territorio.

Il primo cittadino quindi prosegue la “battaglia”, non violenta si intende, e annuncia che altre manifestazioni di protesta potranno tenersi nelle giornate del 26 agosto (altro appuntamento all’Asinara con il programma dell’osservazione delle stelle e la musica con partenza dalla Marina di Stintino) e del 28 agosto, quest’ultima più eclatante e che potrebbe prevedere la “restituzione” al Parco dell’Asinara dell’immondizia che i turisti scaricano a Stintino una volta che ritornano dalla visita all’ex isola carcere.
Nelle foto: alcuni momenti della manifestazione di Stintino
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