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Cagliari OgginotiziesardegnaPoliticaRegione › Cappellacci si difende in aula. Sfiducia respinta: 44 no, 27 si
Red 27 luglio 2010
Cappellacci si difende in aula
Sfiducia respinta: 44 no, 27 si
Parla il Governatore Cappellacci in aula nel dibattito sulla mozione di sfiducia presentato dalle opposizioni compatte, e si difende dalle numerose accuse. Sfiducia respinta con i voti di maggioranza


CAGLIARI - Parla il Governatore Cappellacci in aula nel dibattito sulla mozione di sfiducia presentato dalle opposizioni compatte, e si difende dalle numerose accuse che arrivano dai consiglieri regionali, anche di maggioranza che insistentemente chiedono una immediata inversione di rotta nel governo. Il preludio al rimpasto insomma, che arriverà presto in giunta perchè in molti - Udc, Psd'Az e Riformatori su tutti, danno fiducia al presidente condizionata ad un immediato azzeramento della giunta regionale. Con 27 sì e 44 no il Consiglio regionale, come prevedibile, respinge la mozione n. 73, presentata dai 27 consiglieri regionali del centrosinistra, primo firmatario il capogruppo del Pd Mario Bruno, di sfiducia al presidente della Regione.

«Con amarezza, ancora una volta, mi trovo in quest’aula, regno del popolo sardo, per rispondere ad una opposizione che, inopinatamente e travisando volutamente la realtà dei fatti, getta il discredito su chi governa questa regione. Con soddisfazione e con orgoglio, - sottolinea il Governatore - ancora una volta, rilevo che le forze politiche che governano questa regione hanno, con lealtà, dato compiuta risposta a tutte le domande che sono state poste in quest’aula oggi. Nei 15 mesi di governo non siamo certamente ancora riusciti a dare risposte a tutti i problemi che affliggono la nostra isola ma, ripeto, con orgoglio, posso riassumere così questi primi mesi di legislatura».

«La situazione in cui abbiamo iniziato a operare era caratterizzata da una profonda crisi che ha aggravato i problemi che da decenni affliggono la nostra Isola. Tra il 2004 ed il 2007, mentre il PIL nazionale registrava un saldo positivo (+1,2% media annua), quello regionale ristagnava con una crescita pari a zero in alcuni anni (2005) e una media annua pari a poco più della metà (solo lo 0,7%) della già modesta crescita nazionale».

«Anche nel 2008 gli effetti della situazione internazionale per la Sardegna sono stati più gravi - si difende il Governatore - l’Isola ha perso il 6,2% del Pil mentre in Italia il danno si è limitato al 5,8%, ritornando ai valori prodotti nell’anno 2000. In sostanza chi ha retto le sorti dell’Isola tra il 2004 e il 2008 non ha saputo incidere in alcun modo sui nodi strutturali che da anni rallentano il nostro sviluppo. Sono dati oggettivi che non possono essere dimenticati perché rappresentano la difficile situazione da cui è partita l’azione di governo della Sardegna nella presente legislatura».

Ma a questa incapacità si sono aggiunte vere e proprie inerzie che hanno reso più difficile la nostra azione. «Abbiamo infatti trovato un sistema in sostanziale stallo che ha avuto bisogno ed ha bisogno di molto ossigeno per essere adeguatamente riavviato. Sono queste le emergenze, che ci hanno visto protagonisti e che ci hanno visto anche fisicamente a fianco di chi lotta per il posto di lavoro. Molte di esse sono ereditate dal passato: un passato che risale non solo alla scorsa Legislatura, ma va ben oltre indietro nel tempo. Quella del tempo è infatti una costante importante che - come ben dovrebbero sapere i miei predecessori – non ammette deroghe o scorciatoie».

«Per imprimere una svolta a problemi atavici non bastano 15 mesi e non basta il tempo da solo. Occorre l’aggiunta essenziale di una visione condivisa del nostro futuro - conclude Cappellacci - che sappia separare le contingenze tattiche dagli obiettivi strategici. In poche parole occorre unità e disponibilità nell’immaginare il futuro dei nostri figli e tante voglia di lavorare concretamente per realizzarlo. Non si può, prima che le politiche avviate dispieghino pienamente i propri effetti, attaccare l’avversario politico, giocando sul fatto che tutti questi problemi non si risolvono in 15 mesi». / BRUNO / PORCU / CUCCU / ARTIZZU / MANINCHEDDA / BARRACCIU / SECHI / LOTTO / ZEDDA/ RASSU / SORU / PITTALIS / OPPI / SANNA / CAPELLI

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