Il Governatore Cappellacci auspica una stagione di riforme per la Sardegna partendo dalla rielaborazione dello Statuto che deve essere considerato l´infrastruttura giuridica e culturale dei sardi
CAGLIARI - «Lo Statuto deve essere la “infrastruttura" giuridica, ideale e culturale di una Sardegna che non solo vuole andare oltre la crisi, ma intende affrontare la grandi questioni che da decenni la affliggono, fino ad apparire come frutto di un destino inesorabile. Deve essere il patto comune di un popolo che non si rassegna, che non si ferma alla recriminazione fine a sé stessa e intende essere protagonista del proprio futuro».
Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci ha commentato la decisione della conferenza dei presidenti di gruppo di avviare la sessione sulle riforme. «Oggi - ha aggiunto Cappellacci - è necessario conformare la nostra carta alle esigenze di autonomia reale sentite dalla cittadinanza: per questo la rivisitazione dello Statuto è un obiettivo irrinunciabile e non più procrastinabile. Il nuovo Statuto deve essere una nuova “Carta dei Sardi” in cui possano trovare piena espressione, nella loro specificità, i diritti e i valori del nostro Popolo».
«Certo che l’Assemblea celebrerà un momento di alta politica - conclude il Governatore - auspico che si possa trovare l’unità e la condivisione necessaria ad avviare una proficua stagione di riforme. Insieme alla “Autonomia di diritto».
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