Che succede ai centri storici italiani? Il 10 ottobre l’arch. Pier Luigi Cervellati si esprime sul tema con una lezione aperta e una conferenza
ALGHERO - Per recuperare la "città" storica, che aveva i suoi centri e le sue marginalità, è necessario trasformare anche la periferia in città. Questa è una delle affermazioni di Pier Luigi Cervellati, uno dei maestri dell’Urbanistica italiana che – su invito della Facoltà di Architettura di Alghero – mercoledì 10 ottobre terrà, la mattina alle ore 11.00, una lezione per gli studenti del terzo anno di Urbanistica dal titolo “Da città a centro storico - da centro storico a città di città” e la sera, alle ore 19.00 presso l’Aula Magna dell’Asilo Sella, una conferenza dal titolo “Che succede ai centri storici italiani?”. Pier Luigi Cervellati si occupa di alcuni temi inerenti la progettazione urbana e ambientale, con particolare riguardo al restauro della città storica e alla tutela della campagna. Ha elaborato progetti di risanamento di città storiche e ha disegnato piani paesistici e parchi. I centri storici e i parchi sono diventati così la sua passione, ma si è impegnato anche con progetti di restauro architettonico. Ha elaborato piani regolatori e progetti di ristrutturazione urbana. Ritiene che la cultura delle città e del loro territorio possa costituire un bene comune che appartiene alla collettività. Il restauro è inteso così quale intervento di restituzione del “bene” - territorio o monumento - deteriorato, degradato, smembrato. Pensa che compito prioritario del pianificatore sia quello di impedire la perdita di identità di un luogo, l’emarginazione sociale e la produzione di entropia (o omologazione urbana e territoriale). Architetto, laureato all’Università di Firenze nel 1961, è Professore ordinario di Urbanistica dal 1981 presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV). Ha scritto molte opere: tra queste La nuova cultura delle città, Mondadori 1977; La città bella, Il Mulino 1991; Palermo: le città nella città, Sellerio editore,1995. È stato Assessore del Comune di Bologna (1965-80). In quel periodo, è protagonista, insieme con tanti altri e con le felici invenzioni dell’amministrativista Antonio Predieri, di una delle esperienze di recupero dei centri storici più conosciute: fu Cervellati nel 1972 ad avviare il progetto di restauro del centro storico di Bologna, un PEEP, ovvero un Piano di edilizia economica e popolare in un centro storico.
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