La Sardegna, con i suoi 1.054 casi certificati al 2013, è la prima regione al mondo per incidenza della malattia in percentuale, la seconda in Italia in termini assoluti
CAGLIARI - L'ospedale Microcitemico Antonio Cao come punto di riferimento regionale per la talassemia e le malattie rare: lo prevede la rete ospedaliera, confermando quella che è già un'eccellenza. Quete le linee guida illustrate dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, presentando con il direttore generale dell'Azienda Brotzu, Graziella Pintus, e l'associazione Thalassazione le iniziative e gli interventi che riguardano le persone con talassemia.
Arru ha sottolineato come si sia avviato un percorso di rilancio del Microcitemico che richiede tempo, ma che porterà l'ospedale ad essere eccellenza regionale, nell’ ottica del lavoro in rete. La Sardegna, con i suoi 1.054 casi certificati al 2013, è la prima regione al mondo per incidenza della malattia in percentuale, la seconda in Italia in termini assoluti (in Sicilia i malati sono 2.000).
Tuttavia, per effetto di un decreto ministeriale del 2015, è stata ridotta la platea dei possibili donatori di sangue, escludendo di fatto i portatori sani di thalassemia che nell'Isola sono tantissimi. «La riduzione significativa delle donazioni ha messo a rischio le attività e l'organizzazione dell'ospedale Microcitemico - ha aggiunto il direttore sanitario del Brotzu, Vinicio Atzeni - il problema è che in Sardegna, rispetto a un fabbisogno di 68 unità per mille abitanti, le donazioni corrispondono a 40 unità».
Nella foto: un momento della conferenza stampa
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