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A.B. 13 giugno 2016
«Pesca illegale mette a rischio specie e fondali»
Il Wwf Sardegna commenta «l´atto di bracconaggio contro il corallo rosso sventato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. Oltre quattro chili di oro rosso»


ALGHERO - «Un vero e proprio atto di bracconaggio contro una specie marina, il corallo rosso, quello sventato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza nel nord della Sardegna. Oltre 4chili di “oro rosso” (Corallium rubrum) sequestrati poiché pescati con attrezzature rudimentali, ovvero, pesanti catene alle quali vengono aggiunte delle reti trascinate sul fondo marino per agganciare i rami di corallo, un sistema illegale che provoca gravissimi danni all’ecosistema marino e alla specie bersaglio». Il Wwf sottolinea con favore l’operato delle Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari che, insieme ai nuclei di stanza ad Alghero e Bosa con attività investigativa prima, vigilanza e puntuali controlli poi, hanno represso «un crimine di natura» a danno del patrimonio naturale marino della Sardegna [LEGGI].

I ladri di corallo hanno violato la normativa sulla cattura, detenzione, trasporto e vendita della specie (articolo 7 del Decreto Legislativo n.4 del 9 gennaio 2012). «La pesca dell’oro rosso è sottoposta a precisi controlli ed è consentita esclusivamente ai corallari esperti ed autorizzati con metodologie che mirano a ridurre l’impatto del prelievo sulla specie – ricorda Carmelo Spada, delegato WWF per la Sardegna - Ogni anno sono concesse circa venticinque autorizzazioni che consentono il prelievo con precise condizioni da maggio a ottobre. La pesca è permessa in immersione e con l’utilizzo della sola piccozza a una profondità non inferiore agli 80metri. E’ un lavoro duro e molto pericoloso. Purtroppo il prelievo e il commercio illegale di specie selvatiche è grande motivo di allarme: chi compie atti di bracconaggio, agisce motivato esclusivamente dal guadagno immediato a discapito dei benefici a lungo termine per la comunità che opera legalmente e gli habitat naturali».

Inoltre, il Wwf rimarca come in Sardegna, nonostante l’impegno delle Forze dell’ordine, il bracconaggio sia piuttosto diffuso, ma grazie all'attività di controllo, come dimostra questo caso condotto dalle Fiamme Gialle della Sardegna, i responsabili di atti di bracconaggio vengano sempre più identificati e sanzionati. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, indetta dalle Nazioni Unite e celebrata in tutto il mondo il 5 giugno, il Wwf ha chiesto un piano nazionale per fronteggiare il fenomeno illegale della cattura e della commercializzazione di specie selvatiche, anche attraverso il maggior coordinamento tra le Forze dell’ordine per rafforzare l’efficacia delle investigazioni e della sorveglianza con l’inasprimento delle pene e delle sanzioni per i reati sulla fauna e flora selvatiche.
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