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S.A.
15 maggio 2016
Al Salone del libro il dramma degli emigrati sardi
La terza giornata dello stand Sardegna si è aperta con la presentazione del volume "La grande diaspora"di Gianni Decandia, edizioni Delfino, che ha visto anche l´intervento dell´assessore regionale alla Cultura Claudia Firino. Il programma di oggi

TORINO - Le vicende dell’emigrazione sarda hanno dato il via, ieri mattina, in apertura della terza giornata, alle attività dello stand Sardegna allestito al Lingotto per il XXIX Salone internazionale del libro. Ripercorrendo gli anni più significativi della pubblicazione del “Messaggero sardo”, storico periodico rivolto soprattutto alle attività dei circoli sardi all’estero, l’autore, Gianni Decandia, affiancato da Paolo Pulina (circolo dei sardi di Pavia) e dall’editore Carlo Delfino, moderati da Salvatore Tola, hanno ripercorso buona parte delle significative vicende che per decenni hanno caratterizzato la storia di molti centri dell’Isola interessati, a più riprese, dall’ondata migratoria che ha lacerato il tessuto sociale di intere comunità. “La grande diaspora”, di Gianni de Candia, pubblicato da Carlo Delfino, racconta infatti quella stagione travagliata.
La terza giornata del Salone del Libro a Torino è stata caratterizzata dall’arrivo, alle prime ore del mattino, dell’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino, che domenica, in quarta giornata, parteciperà a due importanti dibattiti: “Desiderata library” incentrato sul rapporto fra lo sviluppo tecnologico e l’editoria e quello dedicato alla prossima pubblicazione dell’edizione nazionale delle opere di Grazia Deledda.
«La Regione – ha detto Claudia Firino intervenendo al dibattito sull’emigrazione – è molto attenta e sensibile al tema della diaspora dei sardi, fenomeno che non ha solo un carattere storico nell'isola ma resta di strettissima attualità: un fenomeno che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere».
La titolare dell’assessorato regionale alla Cultura ha quindi ricordato l’impegno della Regione in occasione del 28 aprile scorso, Sa die de sa Sardigna, «una festa dedicata a tutti i sardi, lontani e di nuova adozione – ha sottolineato – recuperando anche un rapporto con i circoli all'estero». La Sardegna dei “visionari” è stata ancora al centro del dibattito successivo, che, a partire dalle 12, ha dato seguito al programma ideato dagli Editori sardi e dalla Regione per la partecipazione al più importante evento nazionale dell’editoria.
Ugo Collu, Annalena Manca, Paolo Pulina e Giovanni Manca, moderati ancora da Salvatore Tola, hanno fatto il punto sullo stretto legame tra Grazia Deledda, Antonio Gramsci e Francesco Masala, ai quali è stata dedicata, quest’anno, la partecipazione sarda al Salone di Torino. Lo hanno fatto ripercorrendo una parte delle opere più significative dei tre autori, i quali, con singolare lungimiranza, hanno anticipato, nella loro produzione, tratti e caratteri di quello che, sarebbe poi diventato il “nostro” tempo.
Durante il dibattito, è emersa anche la stretta relazione tra Francesco Masala e il pittore di Pattada Vincenzo Manca Luridiana, che può essere annoverato, a buon diritto, fra il gruppo di visionari che in quella prolifica stagione hanno saputo interpretare, e in certo modo anticipare, molti dei temi che negli anni successivi sarebbero stati al centro del dibattito politico e culturale. Il primo dei tre incontri del pomeriggio è stato aperto da due presentazioni curate da Pepe Corongiu (coordinamento sardo ufficiale) per le edizioni Condaghes: “Segamentu de ancas” (Taksir Rukab) Zacaria Tamer. Si tratta raccolta di racconti tradotta dall’arabo al sardo e Don Chisciotte da sa Màntzia. Le due opere, tradotte in limba sarda comuna, hanno dato il là al partecipato dibattito che ha fatto seguito alla presentazione curata da Giovanni Manca. L’incontro ha visto anche la partecipazione di Alessandro Columbu, che ha curato la traduzione del classico di Cervantes.
Il recupero delle fiabe e delle leggende sarde da Antonio Gramsci e Sergio Atzeni è stato il tema affascinante dell’incontro successivo curato sempre da Condgahes con il patrocinio dell’associazione Casa Gramsci di Ghilarza e moderato da Giovanni Manca. Partendo dall’”Albero del riccio” e da “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci si è sviluppato il dibattito incentrato sul recupero della fiaba come elemento fondamentale dell’identità e della lingua sarda, ripreso da Sergio Atzeni nei suoi lavori “Fiabe sarde” e “Araj dimoniu”. Al dibattito hanno partecipato Luisa Adolfi, Rossana Copez, le letture sono state affidate a Marta Proietti Orzella.
Il primo appuntamento in programma che aprirà la penultima giornata del Salone, oggi, domenica 15 maggio, alle 11, sarà Nuddadifà (Arkadia editore). Sono previsti gli interventi dell’autore Nello Rubattu e di Antonio Meloni. A seguire, curata dall’associazione concertistica Jana project, in collaborazione con Ilisso editore una proiezione di audiovisivi incentrati sui rapporti tra Giuseppe Biasi e la Sardegna. Alle 13, evento clou del programma domenicale, il dibattito “Desiderata library. L’innovazione nel processo editoriale un ambiente di lettura interattivo, una piattaforma per scrivere, gestire e pubblicare contenuti”. L’evento è curato dall’AES, Sardegna ricerche e Regione Sardegna con contributi di Graziana Frogheri, Sam habibi, Minelli, Vanna Fois e Pierluigi Lai.
Alle 14, nello Spazio incontri, un altro dibattito incentrato, questa volta, sulla figura di Grazia Deledda, un omaggio al Nobel in attesa della pubblicazione dell’edizione nazionale delle opere. Dopo l’introduzione dell’assessore Claudia Firino, intervengono Michele Russo, Duilio Caocci, Marcello Fois, Aldo Maria Morace. L’evento, che rappresenta il clou del programma di domani, penultimo giorno del salone, è incentrato sulla prossima pubblicazione dell’edizione nazionale dell’opera deleddiana, a dicembre usciranno, infatti, i primi due e gli ultimi due volumi del Nobel nuorese. L’importante incontro sarà così strutturato: dopo l’intervento di Michele Russo (ministero dei Beni culturali) che racconterà la storia delle edizioni nazionali, Aldo Maria Morace e Duilio Caocci faranno il punto sui dettagli dell’operazione che sarà realizzata con un massiccio impiego della digitalizzazione, un metodo, come auspicano i promotori, che potrebbe fare da apripista per il varo di analoghe operazioni editoriali.
Alle 15.30, si torna nel padiglione Sardegna per Desiderata Deledda. Laboratorio didattico interattivo a cura di Ilisso editore. Alle 16.30 è la volta delle edizioni Aipsa con la presentazione di “La bimba di madam Fransè , intervengono l’autrice Anna Castellino e Patrizia Manduchi. Di seguito, alle 17.30, Reading dedicato all’opera “Il Dio petrolio” di Francesco Masala con interventi di Camilla Soru e Andrea Congia. L’evento è curato dall’associazione “Tra parola e musica”. La chiusura della quarta giornata nello stand sardo al Lingotto è stata affidata a Cuec editrice “Un’Isola da bere. Percorsi letterari nella Sardegna del vino, dei liquori, del caffè. Partecipano i coautori Vincenzo Soddu e Gianni Stocchino, modera Germano Orrù.
Nella foto: uno dei dibattiti nello stand sardo
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