Il carbone di E.On scaricato sul molo ASI e trasportato fino alla centrale di Fiume Santo cade dai camion e viene disperso nell’ambiente dal forte vento
PORTO TORRES – L’ultima riunione della commissione ambiente del comune di Porto Torres s’è tenuta assieme alla commissione portualità. Le due commissioni sono state riunite congiuntamente per discutere in merito allo scarico del carbone per alimentare la centrale E.On sul molo ASI e il successivo trasporto su gomma per Fiume Santo. Durante tale riunione, che ha visto partecipare anche il direttore della centrale E.On, l’Ingegnere Bartolino, s’è detto che tutte le operazioni vengono eseguite secondo le regole, che non vi era dispersione di carbone nell’ambiente e che addirittura i camion utilizzati per il trasporto viaggiano sempre con il telone chiuso, anche quando si muovono scarichi.
« Ma è sufficiente farsi una passeggiata presso l’ingresso del Porto industriale o seguire il percorso dei camion per vedere che la realtà è ben diversa» dichiara Giuseppe Alesso, presidente del Comitato Tuteliamo il golfo dell’Asinara, che prosegue: «Ancora una volta si afferma che tutto va bene e che non c’è alcun problema, ma evidentemente non è così. In queste giornate in cui il forte vento ha spezzato alberi e fatto volare di tutto, ci assicureranno che dagli enormi cumuli di carbone scaricati sul molo nemmeno un grammo è finito in mare. Come al solito fanno quello che gli pare e senza alcuna opposizione».
Qualche giorno fa la nave “Rodina” era arrivata nel porto industriale, al molo Asi2, e aveva scaricato 30mila tonnellate di carbone sui camion che viaggiano in direzione della termocentrale di Fiume Santo. Le gru avevano scaricato il carbone dalla stiva della nave sul piazzale della banchina, una ruspa continua a caricare il combustibile sui camion, che poi fanno la spola percorrendo la provinciale che porta allo stabilimento E.On.
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