ALGHERO - Ne parlavano tutti, e in molti le davano già per certe. Stiamo parlando delle dimissioni di Marco Tedde dalla carica di Sindaco della città di Alghero, stando agli evidenti problemi all'interno della coalizione e alla bagarre registrata martedì nell'aula di via Columbano (dove si è assistito ad un fatto decisamente nuovo). E invece no, seppure probabilmente ferito nell'animo, il Sindaco pare abbia deciso di andare avanti e non mollare, proprio adesso che mancano solo pochi mesi alla scadenza naturale del mandato. Col bilancio da approvare entro il 30 giugno, nonostante le perplessità di Opposizione e Udc.

La notte porta consiglio. Ed è proprio quello che è successo a Marco Tedde, che con un laconico "no" inviato al cellulare del giornalista di Alguer.it (che gli chiedeva conto delle dimissioni imminenti dalla carica di primo cittadino), spazza via le indiscrezioni che da martedì sera giravano con insistenza nell'aula di via Columbano, soprattutto tra i banchi del suo Popolo della Libertà. Troppo importante, probabilmente, non gettare la spugna oggi. E così la coalizione si prende 15 giorni di pausa, ma solo dal Puc: sconvocate le sedute consiliari già fissate per il 28 e 29 giugno, e riconvocata l'aula (sempre in seconda convocazione nonostante la contrarietà dei più) per il 5 e 7 luglio.

Marco Tedde inedito. In nove anni il Sindaco ha abituato tutti a non sottostare ai ricatti politici, anzi. Ha sempre usato parole forti contro chi, nel tempo, ha cercato di destabilizzare il partito prima, la coalizione poi. Ha spesso messo in riga i ribelli e chi la pensava diversamente da lui, ha governato con polso consiglieri e città, anche a costo di farsi molte inimicizie: Come non ricordare le plateali rotture con Angelo Caria e Gianni Spano, entrambi eletti dai cittadini e accantonati dal Sindaco. Eppure oggi inizia a trapelare qualcosa di nuovo, perché rileggere quello che sta succedendo almeno da gennaio a questa parte in chiave critica, dipinge un Sindaco inedito, forse pauroso. Proprio lui che, forte dei numerosi traguardi sbandierati in nove anni di amministrazione, potrebbe calciare tutti gli ostacoli e licenziarsi da vincitore, si ritrova invece a difendere il fortino. Rischiando molto in popolarità.

Pesci in faccia all'Udc. Anche nell'ultima seduta consiliare l'Unione di centro, per bocca del suo capogruppo Francesco Sasso, ha stigmatizzato il comportamento del Pdl, chiedendo che la delibera di approvazione del Puc ritornasse tra i banchi della commissione competente per finire il suo iter. Ma è stato proprio il capogruppo Piras a dichiarare apertamente l'inutilità della Commissione presieduta da Sasso. Ormai - ha detto - il Piano è competenza del consiglio comunale. Discussione a cui ha preso parte anche Gianni Cherchi, che senza peli sulla lingua ha giudicato fallimentare l'iter di approvazione seguito fino ad oggi: «c'è un grosso problema politico - ha rimarcato - se dalla maggioranza arrivano 2,5 milioni di metri cubi in più di cemento con gli emendamenti».

Delegazione del Centro-sinistra in Prefettura. Detto e fatto. Di Nolfo, Tedde, Daga e Curedda, in rappresentanza di 11 consiglieri di centro-sinistra, si sono recati in Prefettura per denunciare «il comportamento irrispettoso del Presidente dell'aula», e il «clima intimidatorio che si respira in via Columbano». Dopo aver spiegato nel concreto l'andamento dei lavori dell'assise algherese, hanno evidenziato le tante anomalie che attualmente investono l'amministrazione pubblica. Seguirà ora una dettagliata relazione all'attenzione dell'assessore agli Enti Locali della Regione Sardegna, Nicolò Rassu, che ha delega in materia.