ALGHERO - Non si placa la tensione a Sant'Anna il giorno dopo il cortocircuito che ha investito pesantemente il consiglio comunale di Alghero e, se mai ce ne fosse ancora bisogno, ha sottolineato la rottura interna alla maggioranza cittadina, con l'Udc che certifica chiaramente il proprio distacco dagli ex-alleati.

La lettera "intimidatoria" (come in molti l'hanno definita in aula ndr) che, di fatto, ha svuotato l'aula di via Columbano in occasione della seduta del consiglio sul Piano Urbanistico Comunale, getta un alone di sospetto sull'intera classe politica, alle prese con argomenti decisamente scottanti, in grado di far variare grossi interessi edilizi. Questo quando mancano soli pochi mesi alle elezioni comunali, e tutto si fa più complicato.

Riunione di capigruppo. Oggi diventa difficile giustificare ai cittadini scelte che per nove anni non sono state prese - chiosa Di Nolfo - sostenendo che sarebbe il caso di ritirare il Piano perché scaduto il tempo massimo. Oppure effettuare una puntuale ricognizione su tutte le proprietà in procinto di cambiare destinazione urbanistica, smascherando, di fatto, gli interessi particolari dei singoli consiglieri: E' quello che il consigliere di Alghero Viva ha ribadito in riunione di capogruppo. Posizione simile espressa dai rappresentanti dell'Udc, secondo i quali questo piano sarebbe da ritirare e riportare in Commissione. Critiche però dal capogruppo del Popolo della Libertà che ritiene la posizione degli ex-alleati solo un pretesto, e rimandano i "chiarimenti" ad una imminente riunione di Maggioranza.

Puc in seconda convocazione. Una cosa pare certa: le prossime riunioni sul Piano saranno convocate in seconda seduta, decisione questa, assunta dopo la sospensione della riunione consiliare di mercoledì. Questo vorrà dire che si abbasserà vertiginosamente il numero legale in aula. Dopo la bagarre di qualche tempo fa, si era escluso il ricorso della seconda convocazione per la discussione di argomenti scottanti, ma il precipitare degli eventi ha tracciato la strada. Una forzatura che non mancherà di alimentare polemiche sia nella maggioranza che nell'Opposizione. La baraonda continua.