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Red 23 maggio 2011 video
Caso-Calvia: Idda scomoda Silvio Lai
Il componente della direzione cittadina va in soccorso del consigliere Calvia e invia una missiva al segretario regionale del Pd. Di seguito l´intervento integrale del consigliere Franco Calvia in Consiglio Comunale


ALGHERO - Che tra Franco Calvia e il resto del Partito democratico non vi fosse unione d'intenti, era ormai cosa nota e certificata da Alguer.it da qualche giorno, ma che un suo fedelissimo arrivasse addirittura a scomodare il segretario regionale e provinciale del partito per mettere in cattiva luce il capogruppo in regione, l'algherese Mario Bruno, nessuno poteva prevederlo.

E così Giovanni Idda, componente la Direzione Cittadina Pd, scrive a Silvio Lai e Giuseppe Lorenzoni per sottolineare quella che lui definisce «l'entrata a gamba tesa» in merito alle dichiarazioni rilasciate sugli emendamenti presentati dallo stesso Calvia in consiglio comunale. Motivo del contendere rimane il Piano delle zone B1 e B2, che lo stesso Calvia chiede con insistenza che rimanga inalterato nonostante l'approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale.

Giovanni Idda. «Poiché il piano regionale non consente ai comuni attraverso il loro strumento urbanistico l’individuazione di nuovi volumi, che fa l’amministrazione Tedde? Con il Puc azzera il Piano delle zone B1 e B2 e gli sottrae i volumi eccedenti, rispettivamente i 4 e 3 metri cubi per metro quadro per un totale di circa 470 mila metri cubi. Poi, all’interno del perimetro dello stesso piano azzerato, individua nuove aree che chiama “Progetti Guida” siglati “B2s”, con proprietari ben noti agli algheresi, e “consegna” a queste aree i 470 mila metri cubi».

«Praticamente sottrae al mercato - sottolinea Idda - cioè alla collettività, alla generalità dell’impresa, alle famiglie che si vedono impedita persino la più semplice delle sopraelevazioni, migliaia di metri cubi a tutto vantaggio di pochissimi beneficiari i quali possono così inserire nuovi metri quadri nel mercato a prezzi non più soggetti alla concorrenza. Questo trasferimento di volumi avviene all’interno del perimetro urbano e non fra centro e periferia come sarebbe più logico».

«Evidentemente - continua Idda - di tutto ciò né il Capogruppo Regionale né il segretario cittadino si sono accorti - impegnati nei grandi eventi convegnistici nei quali è preclusa la parola persino al capogruppo in consiglio comunale - per non parlare dei consiglieri del proprio partito - e non si sono neppure accorti che per far cadere questo piano urbanistico e rimandarlo ad un nuovo studio - sicuramente alla prossima amministrazione - basterebbe che passasse l’emendamento proposto dal consigliere Francesco Calvia».

«Infatti, se il Piano delle zone B1 e B2 rimanesse in vigore i 470 mila metri cubi ritornerebbero alla collettività e i Progetti Guida - sui quali si basa la politica dell’amministrazione Tedde - rimarrebbero senza volumi e cadrebbero trascinando a fondo anche tutto l’impianto del Piano Urbanistico Comunale. Dunque - conclude Idda - in un simile contesto qualsiasi segretario cittadino cercherebbe di sviluppare una politica orientata a perseguire una larga alleanza di forze politiche, presenti in consiglio comunale, contrarie al disegno anti sociale di questa amministrazione e, insieme ai consiglieri, proporre tutte quelle azioni volte a conseguire, con i fatti e non a parole, l’obbiettivo di far cadere un piano giudicato dallo stesso segretario una iattura per la città».
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