Il segretario cittadino socialista analizza il momento politico e non risparmia alcune frecciate al Partito Democratico
ALGHERO - «Le recenti cronache politiche cittadine ci riportano l’ennesimo caso di un consigliere comunale che cambia partito, e di spostamenti vari tra abbandoni e rotture o ricomposizione di vecchie e nuove solidarietà. Fatti e fatterelli di cronaca attestano il dinamismo e la vivacità di un personale politico che esercita la dignitosa facoltà di cambiare idea o di ricercare nuove collocazioni per praticare meglio le stesse idee». Questo il primo commento del segretario cittadino del Partito Socialista Walter Tore, dopo l’addio di Matteo Tedde allo Sdi, per confluire nel Pd.
Tore commenta amaramente come «il Partito Democratico, alla legittima soddisfazione per la qualità degli apporti che gli consentono, con un altro consigliere comunale, di rabberciare la sua offuscata presenza nel Consiglio Comunale, ha voluto aggiungere considerazioni politiche fuori misura: con i toni di chi immagina di occuparsi di processi di trasformazione politica che fanno parte del senso della storia, il piccolo evento di persone che cambiano partito è stato presentato nel segno del rafforzamento del profilo riformista del Pd, della accresciuta capacità d’alternativa al Centrodestra con la conclusione dell’onorevole Mario Bruno “L’ingresso dei socialisti nel Pd è un fatto di rilevanza regionale» Le considerazioni del PD appaiono fuori misura – prosegue il segretario socialista - se rapportate all’evento e profondamente errate se rapportate ai processi politici in atto».
Secondo Walter Tore, il Pd può definire il suo profilo riformista solo scegliendo tra le diverse opzioni culturali e ideali presenti al suo interno. «Il Pd determina da solo la sua reale appartenenza al campo della sinistra democratica e riformatrice in Europa accettando o rifiutando il programma comune del “Pse-Partito Socialista Europeo” e la sua adesione o vicinanza ai valori che il Pse e l’Internazionale Socialista rappresentano. Le incertezze e le non scelte del Pd non possono essere sostituite da campagne propagandistiche per far apparire una identità che non c’è. L’alternativa al Centrodestra, a Alghero, come in Italia, non può essere conseguita rafforzando il Pd. L’alternativa – sottolinea - sarà possibile solo aggiungendo agli attuali schieramenti la Sinistra che non c’è: non tanto e non solo i partitini e formazioni della Sinistra riformatrice o antagonista, ma soprattutto l’esercito dei delusi che in misura crescente a Sinistra abbandonano prima la militanza poi l’adesione e infine anche il voto. Le difficoltà di aggregazione di una Sinistra moderna, riformatrice e di governo costituisce la causa principale del disimpegno dei giovani che non trovano risposta nella politica. Non è certo compito del Pd ricostruire la sinistra, ma il Pd non troverà gli indispensabili alleati per costruire l’alternativa possibile fino a quando continuerà a dedicare il suo massimo impegno nella distruzione di qualsiasi forma di organizzazione politica alla sua Sinistra».
Per il segretario cittadino del Pse, l’ingresso dei socialisti in altre formazioni politiche si pone come un processo politico che aggrega ed unifica sulla base dei valori, delle idee e dei programmi. «Quando sulla base della Quercia dei Ds spuntò la rosa del socialismo europeo con la scritta Pse ogni confluenza nei Ds costituiva (l’opinabile) sbocco di un processo politico di trasformazione della Sinistra italiana. Le recenti vicende di cronaca possono invece essere considerate, al più, come lo sbocco di scelte di rispettabili persone che hanno cambiato idea. I processi politici in atto – conclude Walter Tore - che interessano i socialisti (in piccola parte rappresentati dagli aderenti al Partito Socialista) sono quelli per la costruzione della Sinistra che manca per poter realizzare una alternativa al Centrodestra».
Nella foto: Walter Tore, segretario cittadino del Partito Socialista
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