Ottima prova sul palco dell’attrice napoletana, ben accompagnata dalla fisarmonica di Vladimir Denissenkov
ALGHERO - Proseguono gli spettacoli di FestivAlguer. E mai come in questa occasione, gli assenti hanno avuto torto. Al Teatro Forte della Maddalenetta, l’attrice Licia Maglietta ha portato sulle scene il monologo “Manca solo la domenica”, tratto da “Pazza è la luna” di Silvana Grasso. L’artista, autrice dell’adattamento, delle scene e della regia, ha offerto un godibile spettacolo di settanta minuti. Con lei sul palco, solo il musicista russo Vladimir Denissenkov, che con la sua fisarmonica ha accompagnato la Maglietta lungo il viaggio di Borina Serrafalco, aspirante vedova siciliana, in una serie di scene che hanno strappato più d’un sorriso alla platea. Borina (Liboria all’anagrafe), si è sposata a trent’anni, con l’unico che “se l’è presa”, Cataldo Liuzzo. Una coppia decisamente male assortita: lei “sicca sicca” ed altissima, “più di tutti gli uomini del paese”; lui, grasso, basso e “pilo russo”, con dei capelli rossi che non sono proprio mai piaciuti a Borina. Quando Cataldo Liuzzo parte per l’Australia per lavoro, Lei cambia vita, si abitua alla solitudine e, dopo sei mesi che non sa più niente del marito, inizia a convincersi della bontà della vita da vedova. Le notizie, dall’Australia arrivano tramite Consolato e viene a sapere che il marito non è morto, ma si è rifatto una vita, con una nuova compagna che gli ha dato un figlio. Questa notizia le fa cadere il castello di carte costruito sulla sua presunta vedovanza. Ma Borina non demorde: se non potrà essere vedova del marito, “adotterà” dei mariti già morti e pianti da nessuno. Questo però solo durante la settimana, visto che la domenica e le feste comandate, il rischio di trovarsi davanti le vere famiglie dei defunti è troppo alta. Dopo il primo adottato, Aldo Schilirò di Giarre, da piangere il lunedì, si accorge che la sua vita è ancora vuota. Allora gira i paesi vicini ed alla fine ha un defunto per ogni giorno della settimana: Gaspare Calandrino di Riposto, Nando Calabrò di Calatapiano, Mariano Coppola di Piedimonte Etneo, Peppuccio Schiferò di Linguaglossa e, soprattutto, Carmelino Lo Monaco di Randazzo, il più bello dei sei. Manca appunto solo la domenica, come suggerisce il titolo. Ma, quando la sua vita da vedova sembra filare liscia, torna improvvisamente il marito, e lei stenta a riconoscerlo. Cataldo, dopo essersi goduto la vita, non può essere tornato per rovinare quella della moglie. Quindi escogita di ammazzarlo e ci riesce, approfittando del diabete dell’uomo. A quel punto, può finalmente essere l’ammirata vedova “della domenica” ed a quel punto, alla fine, riesce anche ad istruire una zitella di Riporta in cerca di un “defunto marito da adottare” e che le ricorda, soprattutto fisicamente, se stessa. Grandi applausi per l’apprezzata verve recitativa della Maglietta, ottimamente accompagnata dalla fisarmonica di Denissenkov. I costumi sono di Katia Esposito, le luci di Cesare Accetta ed il suono di Daghi Rondinini.
Nella foto: L’attrice Licia Maglietta
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