|
Sergio Ortu
4 ottobre 2003
Cacciatori di frodo fermati a Maristella
Erano intenti a caricare sull’auto due grossi cinghiali, frutto di una battuta di caccia notturna, quando sono stati colti sul fatto dai militari della Stazione Carabinieri di Fertilia in piena area del parco di Porto Conte

Due bracconieri, un algherese e un olmedese, già da diversi giorni erano sotto controllo degli uomini del maresciallo Paolino Brundu che avevano avuto segnalazione di continui spari in piena notte, nella zona della Borgata di Maristella. Sono bastati dunque alcuni giorni di appostamenti, per cogliere in flagranza di reato i due cacciatori di frodo. Ma la il fatto più curioso della vicenda riguarda uno dei due, guardia giurata notturna, che al momento dell’intervento dei carabinieri si trovava a bordo dell’auto di servizio nel bel mezzo del turno di lavoro e che in quel preciso istante doveva essere nell’area industriale di San Marco. Immediata la denuncia a piede libero da parte dei Carabinieri di Fertilia che hanno sequestrato il bottino di caccia, due fucili e ritirato il porto d’armi ai due bracconieri. L’arma utilizzata dall’esecutore materiale della battuta, un fucile calibro 22, era dotata di un mirino notturno, segnale chiaro che l’attività non era estemporanea ma abituale. Il fermo è avvenuto intorno alle 23,10 in una strada di penetrazione agraria che dalla SS 127 BIS, nei pressi del nuraghe Palmavera, conduce poi alla borgata di Maristella. Un luogo certamente non isolato e dove si sarebbero potuti verificare anche dei pericoli per la pubblica incolumità. La scelta della zona di Porto Conte non è stata certamente casuale. Da quando è stata istituita la Riserva Naturale il numero dei cinghiali è cresciuto a dismisura ed è sempre più frequente percorrendo le strade di Maristella, Porto Conte, Tramariglio, trovarsi improvvisamente davanti un cinghiale o ancor peggio un daino. Gli incidenti stradali, durante la stagione estiva non si contano ed è per questo che da tempo gli abitanti di Maristella sollecitano la presidenza del parco affinché si autorizzino delle giornate di caccia controllata. Solo così si limiterebbe il numero di capi e i danni che questi arrecano alle vigne e alle colture dei terreni ai confini del parco.
Commenti
|