Le arcate del ponte sono state oggetto di restauro.Attualmente ne sono state ristrutturate 13 delle originarie 24
Stanno per ultimarsi i lavori sul ponte Romanico del Calik. Sotto il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, tramite la soprintendenza per I Beni Architettonici per il paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Sassari e Nuoro, si è potuto procedere a lavori di restauro e consolidamento dei ruderi,con decreto ministeriale 4/4 del 2002, con perizia di spesa n° 935 del 31.07.2002. L’importo a base d’asta è stato di € 127.000,00, mentre l’importo contrattuale è stato di € 116.268,50. L’inizio di questa ultima fase dei lavori sono avvenuti in data 27 Febbraio 2003, e la data di consegna dei lavori doveva avvenire entro il 26 Settembre sempre 2003, ovvero sette mesi per realizzare l’opera. Progettista e direttore dei lavori è stato l’Architetto Gianluca Zini, l’impresa appaltatrice che ha eseguito i lavori è stata la Giuseppe Ruiu di Sassari. Si sta lavorando alacremente sull’ultima arcata, oggetto di restauro quasi completo, la tredicesima, dopodiché il lavoro sarà concluso…per il momento. Il materiale di risulta che ha prosciugato ambo i lati del ponte, arriva proprio alla tredicesima campata, semi diroccata, gli operai sono impegnati nella ricostruzione quasi totale dell’arcata, dapprima intervenendo sul basamento poi aiutati da un’arco costruito in legno per “sostenere” il peso della volta che si andrà a costruire.
I lavori di restauro del ponte sono andati a singhiozzo per anni, ma quest’ultimo porterà a fine l’intervento di restauro preventivato. Peccato che non si possano costruire le altre 11 arcate, ma non è detto che nel futuro prossimo l’amministrazione non si prodighi per il recupero totale del ponte Romanico sul Calik. Si spera sia reso fruibile e visibile non solo dal ponte di Fertilia, che ci sia guardiania per evitare che avvenga quello che è successo in passato: troppi pescatori hanno usato il ponte romano come una “scogliera “ e sede di postazione di pesca amatoriale o come ormeggio per barche.
Il diroccamento che è avvenuto nel tempo, non è stato solo per causa degli agenti atmosferici e per “il lavorio” costante nel tempo del Calik, ma anche l’uomo con mani e piedi ha contribuito a far crollare parte della struttura oggi oggetto di restauro.
Abbiamo notato una grande cancellata che non consente( speriamo per ora) di visitare il sito, poiché si spera che un patrimonio di tale valore sia messo a disposizione dei cittadini e delle scolaresche che non mancheranno di programmare visite di studio guidate.
Per quanto riconducibile ad epoca medievale, è comunemente conosciuto come Ponte Romano. Alcune aggiunte e rifacimenti parziali sono databili attorno al 1200. Attualmente sono state ristrutturate 13 delle originarie 24 arcate, presenta una struttura che richiama il ponte di Salon in Francia.
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