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Mariangela Pala 11 giugno 2015
Di Maio (M5S): «dai bilanci per tagliare sprechi»
E’ il vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio a chiudere gli interventi del gruppo del Movimento 5 stelle, ieri salito sul palco per l’ultimo comizio prima del ballottaggio di domenica 14 giugno


PORTO TORRES - «La prima cosa che farà Sean quando entrerà in comune sarà quella di controllare i bilanci e verificare come si stanno sprecando i soldi delle tasse dei cittadini». E’ Luigi Di Maio a chiudere gli interventi del gruppo del Movimento 5 stelle, ieri salito sul palco per l’ultimo comizio prima del ballottaggio di domenica 14 giugno. La piazza si riempie per salutare i parlamentari Alessandro Di Battista, Nicola Bianchi, Manuela Serra, l’europarlamentare Giulia Moi e il Vicepresidente della Camera dei deputati. Gli occhi sono puntati su Di Maio, il portavoce che sembra essere il punto di riferimento di un gruppo di giovani che vuole governare la città. Sul palco anche il sindaco di Assemini, Mario Puddu, il candidato sindaco Sean Wheeler e i candidati a consiglieri del M5s.

Colui che si è seduto con Matteo Renzi per parlare di legge elettorale, e che rappresenta il futuro leader del Movimento, racconta di quando entrato in Parlamento mise in evidenza i 32 milioni di euro che la Camera dei Deputati spendeva dal 1998 per affittare dei palazzi che costano 7 milioni di euro. «Se la legge non ce lo consente cambiamola - ha detto il vicepresidente Di Maio – e destiniamo ad altro questi soldi». «Con tre righe di legge si è reso possibile per tutte le istituzioni della Repubblica recedere dai contratti di affitti d’oro in caso di crisi», spiega così Di Maio la proposta di emendamento passata in Parlamento. Le idee e i progetti lanciati dal vicepresidente della Camera e dal M5S sono quelli di livello nazionale e vanno dall’eliminazione di Equitalia alla lotta all’evasione fiscale, dalla formazione all’inserimento nel mondo del lavoro.

E anche lui consacra quella che pare essere la prossima strategia del M5s, ovvero l’ostruzionismo, andando oltre la legge elettorale (il M5s chiedeva le preferenze). Infine le regole, secondo Di Maio, sono la forza del Movimento. Tanto che indirettamente dà la scadenza di ogni protagonismo personale. «Ci siamo dati delle regole e abbiamo deciso di rispettarle: solo due mandati e poi si torna a casa. E se ti candidi, lo fai dove sei residente perché devi conoscere il tuo territorio». E poi sul reddito di cittadinanza «Ci dicono che non ci sono soldi, - afferma - Ma non è vero, è una questione di priorità». Sui tagli agli stipendi dei 130 parlamentari si parla del fondo ministeriale, realizzato due anni fa e che raccoglie una parte delle indennità a cui i deputati hanno rinunciato, e che oggi sono destinati al credito per le imprese.

Prima di Di Maio, interviene il deputato Alessandro Di Battista. Per lui applausi e cori con il solito ritornello: «Onestà, onestà, onestà». Tra i portavoce uomini, un volto femminile, l’europarlamentare Giulia Moi che parla dell’opportunità di sfruttare i bandi europei con le tante risorse messe a disposizione dalla Comunità europea fornendo indicazioni su come presentare progetti in grado di portare avanti iniziative imprenditoriali.
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