«Su entrate, lavoro, sviluppo, trasporti, servitù militari, la Sardegna ha bisogno di risposte subito. Siamo dimenticati da decenni e ora ci viene detto che dobbiamo aspettare a dopo le vacanze estive: più che una dichiarazione di intenti, quello di Renzi ci sembra l’ennesimo insulto»
CAGLIARI - «Rimandata a settembre, come lo studente mediocre di un tempo: è questa la sorte della Sardegna, che oggi ha potuto toccare con mano la considerazione di cui gode da parte del premier Renzi» dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando le parole pronunciate a Olbia dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, durante la cerimonia di inaugurazione del cantiere per la realizzazione dell’ospedale Mater Olbia.
«Nonostante sia a conoscenza dei problemi dell’Isola sin dal giorno del suo insediamento, Renzi si è accorto solo a tre giorni dalle elezioni amministrative del fatto che i sardi sono in attesa che il suo governo si decida a considerarli cittadini italiani alla pari di tutti gli altri», prosegue Dedoni. «Lo stesso discorso vale per gli interventi post-alluvione: è passato ormai un anno e mezzo dalla devastazione causata dal ciclone Cleopatra, ma solo oggi intervenire è diventata una priorità. Sembra di essere tornati alla triste pagina delle passerelle del governo Letta quando, mentre ancora si spalava via il fango dalle strade e dalle case, il premier e i suoi ministri venivano in visita in Sardegna promettendo centinaia di milioni pronta cassa, di cui i sardi non hanno visto neanche l’ombra. D’altro canto, non si può certo dire che il Governo stia ricevendo dei forti stimoli dalla controparte regionale: l’atteggiamento ‘morbido’ della giunta Pigliaru, ai limiti della deferenza, sta producendo i risultati deludenti che ci si poteva aspettare».
«Ora sentiamo dire che non ci sarà burocrazia che tenga, ma è evidente che il problema vero sono i tempi, ma soprattutto la volontà, della politica», conclude il capogruppo. «Su entrate, lavoro, sviluppo, trasporti, servitù militari, la Sardegna ha bisogno di risposte subito. Siamo dimenticati da decenni e ora ci viene detto che dobbiamo aspettare a dopo le vacanze estive: più che una dichiarazione di intenti, quello di Renzi ci sembra l’ennesimo insulto».
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