«L’atteggiamento dei membri della Commissione è stato vergognoso – conclude duro Truzzu – capisco l’imbarazzo dei pochi colleghi di maggioranza presenti, anche se ormai sembra essere questo il modus operandi del centrosinistra, a livello nazionale come regionale, fatto di annunci roboanti a cui non seguono mai i fatti»
CAGLIARI - «Maggioranza vergognosa e irresponsabile. Sbugiardato nei fatti l’interesse millantato per piccole imprese e lavoro». Non usa mezzi termini Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An e vicepresidente della commissione Bilancio, nel commentare l’assenza, dei componenti dei partiti di governo durante un voto fondamentale per le Pmi, proprio in commissione III.
Durante l’assemblea si votava la modifica del regolamento del Fondo regionale di garanzia per le Pmi sarde, istituito dal centrodestra e gestito dalla Sfirs, che faciliterà il suo utilizzo da parte dei Consorzi fidi e ne consentirà l’accesso anche alle imprese agricole, fino a oggi escluse.
«In commissione Bilancio si sono presentati solo 4 componenti della maggioranza e siamo stati noi dell’opposizione, con un gesto di responsabilità, a garantire il numero legale e consentire che si votasse la modifica proposta dalla Giunta”, accusa Truzzu. Vista l’urgenza e l’importanza del provvedimento, è stato lo stesso assessore Paci, durante la riunione, a chiedere che lo si votasse, in modo che la settimana prossima potesse arrivare in Giunta per la definitiva approvazione.
“Pd e alleati, in Aula e sui giornali, si riempiono la bocca parlando di tutele e sostegno al mondo dell’impresa, ma alla prova dei fatti dimostrano, con cinico pressapochismo, il loro menefreghismo nei confronti di un settore cardine dell’economia isolana».
«L’atteggiamento dei membri della Commissione è stato vergognoso – conclude duro Truzzu – capisco l’imbarazzo dei pochi colleghi di maggioranza presenti, anche se ormai sembra essere questo il modus operandi del centrosinistra, a livello nazionale come regionale, fatto di annunci roboanti a cui non seguono mai i fatti».
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