Il Centro Democratico ha presentato ufficialmente la squadra di candidati al consiglio comunale che sostengono la corsa di Luciano Mura alla carica di sindaco
PORTO TORRES - Il Centro Democratico ha presentato ufficialmente, presso la sede elettorale della coalizione di centrosinistra e sovranista, la squadra di candidati al consiglio comunale che sostengono la corsa di Luciano Mura alla carica di sindaco. Un mix di esperienza e rinnovamento per dare a Porto Torres quel cambiamento necessario e non più rinviabile necessario per affrontare le sfide del futuro nel territorio. «Il Centro democratico sta nel centrosinistra per i valori e i principi che esso esprime e perché condividiamo la scelta del candidato sindaco Luciano Mura nonostante la disponibilità del Pd alle primarie». Questo l’assunto fondamentale con il quale il coordinatore cittadino del Cd, Angelo Acaccia, ha presentato la lista dei candidati (tra questi Lucia Giordo, Debora Belmonte, Angelo Canu, Angelo Dedola, Franco Pistidda).
In merito alla realizzazione delle liste, Acaccia ha spiegato che si tratta di giovani, professionisti e lavoratori, «gente capace di lavorare con passione per la città di Porto Torres». All’incontro erano presenti il deputato del Cd, Roberto Capelli che ha dichiarato: «Porto Torres, Nuoro e Quartu sono tre realtà dove il Cd si presenta come stretto alleato col centrosinistra e in strettissima coalizione con Sel e Pds per costruire un progetto coerente con l’idea di partito come base della politica». Un progetto del futuro attento ala progettazione partecipata e che coinvolga ancor di più le persone per riavvicinarle alla politica e alle scelte dell’amministrazione.
Capelli propone un programma di governo tra le forze politiche alleate, basato su precisi progetti fondati su cardini fondamentali dal punto di vista sociale ed economico, come la famiglia, «il nucleo della società che sviluppa consumi, idee, professionalità e costruzione, cioè i giovani, dicendo come garantire loro il lavoro ed il futuro, creando una formazione, un’istruzione, per dire basta al clientelismo politico che ha solo creato disoccupazione», sostiene Capelli.
La politica, dunque, deve avere il coraggio di cambiare il sistema che ha innescato nei giovani l’idea della «sistemazione del posto di lavoro da parte del politico di turno - ha sottolineato Capelli - anche senza acquisire la giusta professionalità». Uno stile che perdura da troppo tempo e che deve essere contrastato da un’altra visione della società, per riconquistare la fiducia degli elettori. E’ stata quindi la volta del consigliere regionale, Roberto Desini che ha “suggerito” a Luciano Mura: «Noi dobbiamo pensare non solo di vincere le elezioni ma di amministrare bene questa città con tanta passione e impegno, seppure questo rappresenta un’impresa titanica».
Il segretario regionale del Centro democratico, Nicola Selloni, nella sua prima uscita ufficiale, ha dichiarato il suo pieno appoggio al candidato sindaco Luciano Mura. «Mi piace l’idea della passione di politica che noi abbiamo sintetizzato con il simbolo del cuore – ha dichiarato Mura – e con la parola d’ordine “Ripartiamo anche con il centrosinistra a Porto Torres”». Mura ha posto l’accento sul progetto condiviso dalla coalizione di centrosinistra e sovranista con il quale far ripartire la città e il suo sistema economico, guardando avanti per presentare un programma di sviluppo partendo dalla città stessa. Il candidato sindaco sostiene di avere le idee chiare sulle risorse future, che sono le donne e i giovani capaci di dare un vero contributo di partecipazione e collaborazione per far risollevare Porto Torres.
Il più alto tasso di dispersione scolastica ce l’ha la Sardegna «ma in quest’isola Porto Torres è tra i comuni che ha la più bassa scolarizzazione collegata direttamente alla possibilità di occupazione». «In questa città è saltata una generazione che non ha quasi mai lavorato e noi dobbiamo recuperare questa frattura che si è creata nella società turritana attraverso anche il tessuto associativo», ha aggiunto il candidato a primo cittadino. La formazione e la conoscenza per incrementare l’occupazione nell’ambito di quel patrimonio culturale, archeologico e ambientale che Porto Torres possiede. «Il programma c’è già è solo rimasto nel casseto per 5 anni, si tratta solo di riprenderlo e metterlo in atto», conclude Mura.
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