Renato Soru, segretario sardo del Partito Democratico, conferma che subito dopo le amministrative ci sarà una verifica della Giunta. Cambi previsti tra gli assessori. Ciò a seguito anche del malcontento rispetto ad alcuni membri dell´esecutivo e ad un´azione generale poco incisiva
CAGLIARI - Se na parla oramai già da tempo. Forse troppo. Quasi già all'indomani delle elezioni regionali, i primi mancati provvedimenti e qualche uscita infelice fecero subito comprendere che l'attuale Giunta alla guida della Sardegna forse aveva necessità di qualche modifica e "sostegno" esterno. Almeno per le tante e radicate problematiche che stanno devastando il tessuto sociale già da diversi lustri.
Certamente le colpe della condizione in cui si trova la Sardegna non possono ricadere su Pigliaru e i suoi assessori, ma in in un momento così drammatico come questo è palese che alla guida dei governi locali ci debbano essere degli uomini e donne capaci di incidere in maniera netta e radicale sui processi in itinere al fine di portare almeno un minimo di giovamento all'Isola. Ciò in riferimento alle tante questioni aperte a partire dai trasporti passando per il turismo fino ad arrivare all'agricoltura alle bonifiche industriali, collegamenti viari, urbanistica e sanità.
Insomma un vero e proprio calderone. A questo si aggiungono le croniche divisioni interne al Pd e soprattutto la variegata compagine che ha vinto le elezioni tante sigle (in totale 12) che ovviamente pretendono di incidere con dei posti di governo e sotto. Ma chi la fa da padrone e detta l'agenda, come è normale che sia vista il suo peso elettorale, è il Partito Democratico nella persona del suo segretario Renato Soru.
«Guidare la Regione non è un percorso facile - ha detto nella serata di ieri in un'intervista tv il parlamentare europeo - per questo c'è bisogno di tutti e di un lavoro complessivo che non escluda nessuno ma che veda un chiaro indirizzo nella soluzione dei problemi della Sardegna». Questo a commento anche del vertice degli scorsi giorni con Pigliaru. «Un incontro che è servito a discutere su quanto fatto fin ad oggi e soprattutto a pianificare i prossimi delicati 12 mesi di governo regionale».
Questo anche per rilanciare l'azione della giunta. Con un rimpasto? «No, la parola rimpasto mi fa venire in mente il lievito e la pizza, preferisco dire che insieme faremo una verifica, subito dopo il voto amministrativo di maggio». Tradotto, come già anticipato, da giugno ci saranno nuovi ingressi tra gli assessori. A rischiare il posto in giunta sono diversi. Del resto non si nasconde più l'insofferenza per una giunta definita dei "professori" che per molti fino ad oggi ha un deluso. C'è bisogno di più politica, ha mormorato Soru. E così sarà.
Nella foto: Renato Soru
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