Con la graduazione delle posizioni dirigenziali, entro pochi mesi cambieranno i criteri e i parametri di valutazione dei dirigenti di servizio del sistema Regione
CAGLIARI - La Giunta aggiunge un nuovo tassello alla riforma dell’Amministrazione regionale. Con la graduazione delle posizioni dirigenziali, entro pochi mesi cambieranno i criteri e i parametri di valutazione dei dirigenti di servizio del sistema Regione, con la sola e temporanea eccezione del Centro regionale di programmazione. Per i direttori generali, invece, entro il 2015 sarà predisposta una specifica delibera.
Le performance dei direttori di servizio saranno valutate dai direttori generali, i quali a loro volta saranno valutati da una Commissione di esperti esterni all’Amministrazione. «La recente riorganizzazione delle Direzioni generali – spiega l’assessore del Personale, Gianmario Demuro, che ha presentato in Giunta la delibera approvata questa mattina – aveva necessità dell’urgente approvazione dei nuovi criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali, prima dell’avvio della procedura per le manifestazioni d’interesse che sfocerà con l’attribuzione dei nuovi incarichi. Il provvedimento riguarda anche Agenzie, Enti e Unità di progetto, secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 24/2014 sulla riorganizzazione della Regione».
La valutazione della prestazione organizzativa della dirigenza, per il 2015, terrà conto del carattere innovativo e sperimentale della metodologia. Il trattamento retributivo di ciascun dirigente, fatto salvo lo stipendio base, prevede una premialità legata agli obiettivi raggiunti: una quota fissa che è la più bassa in Italia, e una quota variabile che prevede tre fasce di rendimento (100%, 90% e 80% del tetto massimo del premio) sulla base dei risultati conseguiti dal dirigente. Una volta superata la fase sperimentale riservata ai dirigenti di servizio, i nuovi parametri saranno estesi a tutto il personale del sistema Regione.
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