Programmazione e pianificazione alla base del programma politico che Massimo Mulas, candidato sindaco di Ap ha esposto ai simpatizzanti e cittadini presso il Museo del Porto
PORTO TORRES - «Non vogliamo stare sull’altare di una vittoria elettorale sacrificando la governabilità amministrativa della città. Ma vogliamo che vinca la città». Questa la premessa fatta da Massimo Mulas, il candidato sindaco sostenuto dalle liste di Autonomia Popolare, Parità e Ci Siamo, che sabato ha presentato ai cittadini il suo programma amministrativo in vista delle elezioni comunali del 31 maggio. Nella sala affollata del Museo del Porto, Mulas ha esposto i principali punti della sua proposta politica, un progetto per la città che pur essendo fortemente infrastrutturata, «non riesce a trovare le motivazioni per rilanciare le strutture già esistenti perché manca una progettazione da predisporre nel breve, medio e lungo periodo, ne è un esempio il porto: una ricchezza fondamentale per Porto Torres sulla quale si dovrebbe basare gran parte della nostra economia».
Il 90% dei traffici navali da e per l’Italia passa via mare, e lo scalo turritano rappresenta uno dei punti strategici per capienza e infrastrutture, «eppure in questi ultimi 20 anni lo abbiamo abbandonato senza fare alcuna programmazione, con il rischio di far morire, domani, le attività portuali», ha sottolineato Mulas. Secondo l’ex consigliere regionale, è da Porto Torres che deve partire il grido d’allarme e di richiamo per trovare la giusta sinergia con il resto del territorio del Nord ovest Sardegna e dare gambe alle aree cosiddette Waterfront del bacino turritano.
«Dobbiamo fare in modo di pianificare l’intermodalità, andando incontro a Eni in maniera chiara, senza farci imporre alcuna agenda sbagliata sullo sviluppo del porto industriale». Ma per progettare occorre confrontarsi con gli interlocutori vicini, i comuni dell’area vasta, «abbandonando ogni battaglia campanilistica che in questi anni ha isolato la città dal resto del territorio», ha precisato Mulas, che nel suo lungo discorso ha toccato il problema sociale della disoccupazione, «Porto Torres non può non avere un ufficio di collocamento che possa orientare i 4700 disoccupati a Porto Torres alla ricerca di un impiego».
Le basi per una politica turistica efficace, secondo Mulas stanno nella formazione e nell’accoglienza, fattore determinante perché ambito importante di confronto tra il luogo, i suoi abitanti, e il turista, con l’ampliamento dei servizi attraverso l’incremento dei posti letto e il rilancio dell’albergo diffuso. Sull’industria il candidato sindaco di Ap sostiene che «dobbiamo pretendere le bonifiche per decidere noi quello che dobbiamo fare sui quei terreni risanati».
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