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S.A. 27 febbraio 2015
La verità di Peralda su licenziamenti: «ora parlo io»
La replica del direttore generale Sogeaal, Mario Peralda, in merito alla vicenda di Luigi Puggioni, licenziato qualche giorno fa dalla società di gestione dell´Aeroporto di Alghero


ALGHERO - In merito alla vicenda di Luigi Puggioni, l'ex dipendente dell'Aeroporto di Alghero licenziato nei giorni scorsi da Sogeaal [LEGGI], interviene il direttore generale della società di gestione, Mario Peralda. Di seguito la lettera integrale.

Rispetto ai, fortunatamente non numerosi, provvedimenti di questo genere la scelta dell’azienda, sino ad ora, è stata quella della riservatezza. La finalità di questa scelta, che non tutte le imprese sposano, è questa: non appesantire ulteriormente gli esiti di queste, mai facili, decisioni evitando di dare pubblica evidenza alle motivazioni che le hanno generate. Una politica che normalmente ha riflessi poco gradevoli per l’azienda perché, in assenza di informazioni sulle reali motivazioni dei provvedimenti, coloro in capo ai quali gli stessi sono stati comminati hanno gioco facile nel darne, come avvenuto in questo caso, una versione “personalizzata”. Il che, normalmente, si traduce nell’imputare il tutto alla scorrettezza o alla vigliaccheria della parte datoriale, alla profonda ingiustizia, al tenore persecutorio del provvedimento subito e così via. Se questo avviene in ambito familiare, o nel ristretto contesto sociale di appartenenza credo che si possa, e si debba, sorvolare. Quando invece questo, non encomiabile, meccanismo di dissimulazione delle proprie responsabilità personali viene intenzionalmente trasferito dall’ambito di cui sopra ai mezzi di comunicazione, allora la scelta della riservatezza e del silenzio può essere quella sbagliata. Ancora di più se ci si accorge che le libere ricostruzioni operate intorno ad uno o più di questi episodi vengono strumentalmente, e costantemente, impiegate per dare discredito all’intero operato dell’azienda. E’ quello che è accaduto in occasione dell’ultimo Consiglio del Comune di Alghero, in cui sono stato cortesemente ospitato, quando per bocca di un, incolpevole, Consigliere (incolpevole poichè di certo non ne ha avuto diretta esperienza) ho appreso con sorpresa, tra l’altro, dell’esistenza di un “clima di terrore” che regnerebbe in Sogeaal a causa dei “troppi licenziamenti”.
Ecco perché, da oggi, iniziando da "Alguer.it", abbiamo deciso di fare scelte diverse in tema di comunicazione, fornendo a tutti qualche informazione aggiuntiva che possa servire quale miglior elemento di valutazione vuoi sul recente accaduto e sulle politiche adottate in materia da Sogeaal. Escludendo tre rapporti di lavoro che si sono conclusi per superamento del periodo di comporto, termine un po’ oscuro che significa che i lavoratori si sono assentati per più di 365 giorni in tre anni (un provvedimento che prescinde da qualsiasi considerazione sul loro comportamento), i soggetti colpiti da licenziamenti per giusta causa, invocata dall’azienda, nell’ultimo quinquennio sono stati cinque.
Superfluo dire che a tutti loro, compreso al Signor Puggioni, è sempre garantita la possibilità di far valere le loro ragioni contrarie davanti agli organi giudicanti, presso i quali, in diversi gradi di giudizio, alcuni procedimenti sono oggi ancora pendenti (e l’azienda si disporrà rispettosamente, come sempre, ad osservarne gli esiti). Tra le motivazioni che li hanno generati vi sono simulazioni di malattia, falsificazione di certificati medici, percosse nei confronti di colleghi ed altro. Alla simulazione di malattia è da ricondurre il recente licenziamento del Signor Puggioni, rispetto alle cui affermazioni lette sul vostro sito, tuttavia, riteniamo necessario aggiungere alcuni dettagli. Il Signor Puggioni ha una storia lavorativa assai movimentata. Diversamente da quanto dallo stesso asserito, le prime contestazioni disciplinari, relative peraltro a mancata presentazione di certificazioni mediche, risalgono al 2006. Tra le più recenti, invece, (dal 2010 in poi, non negli ultimi tre mesi) si registrano quelle che riguardano il rifiuto di svolgere le proprie mansioni, l’inosservanza di norme e regolamenti aziendali, il proferimento di insulti e minacce a colleghi o superiori. Indipendentemente dalla problematicità dei comportamenti del Signor Puggioni, in questi ultimi anni lo stesso è comunque stato oggetto di attenzioni da parte dell’Azienda che, dietro sua richiesta, pur se non dovuti, gli ha anche assicurato alcuni trattamenti di miglior favore sotto il profilo economico. Credo, infine, possa facilmente intuirsi che, se l’azienda ha finito con l’interessare una società di investigazione per certificare i comportamenti del Puggioni durante l’ultima asserita malattia, questo non può essere effetto di decisioni estemporanee ma frutto di seri interrogativi, ad esempio rispetto ad episodi precedenti che, magari, non erano stati approfonditi. Sarebbe pertanto utile una seria riflessione prima di ridurre tutto ciò ad un complotto nei confronti del lavoratore, e prima di parlare di terrore. Non basta infatti scandalizzarsi solo quando episodi di questo genere succedono altrove, possibilmente lontano dalle nostre realtà. E non è neanche ammissibile che la difficile contingenza, o contesti familiari numerosi, possano essere invocati come salvacondotto nel valutare l’opportunità di applicazione di certi provvedimenti perché, se questo fosse, si commetterebbe una profonda ingiustizia nei confronti di tutti i lavoratori che, facilmente in questo periodo, non sono a loro volta esenti da difficoltà economiche o sociali. E in questo contesto chi ha la responsabilità di gestirli non è chiamato ad essere buono, ma ad essere giusto. Tollerare comportamenti come quelli che abbiamo eccepito (sempre salvi i ricordati percorsi di accertamento giudiziale) sarebbe pertanto inaccettabile e irriguardoso nei confronti dell’impegno, della serietà e della responsabilità che, anche in un momento delicato come questo, tutti i lavoratori Sogeaal dimostrano quotidianamente. Noi abbiamo il dovere di rispondere nello stesso modo
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Nella foto: Mario Peralda, direttore generale della Sogeaal
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20:32
Uno strumento di management e gestione delle risorse umane in grado di certificare l’adozione di misure finalizzate a favorire il bilanciamento degli impegni di vita e lavoro dei propri dipendenti, che da oggi inizia il suo percorso anche in Sardegna



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